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Visualizzazione dei post da 2017

I milanesi, la distrazione e i tempi che cambiano

Non se ne parla mai, ma non credo che al mondo ci siano persone più distratte dei milanesi. Ai milanesi, essendo tutti mediamente molto distratti, sembra che sia normale essere distratti. Un po' di distrazione in effetti è normale, ma distratti come loro no. A Milano, per esempio, non basta chiudere la porta di casa dietro le spalle perché non si apra dall'esterno. A Milano, per chiudere la porta di casa, occorre anche, a seconda se si esce o si entra, dare una mandata di giro di chiave o girare il pomello, altrimenti la porta dall'esterno si apre. Ai milanesi sembra che tutto ciò sia normale, se infatti si esce da casa senza prendere la chiave - e ai milanesi succede spessissimo - non succede nulla perché si riesce ad aprire  la porta di casa senza alcun problema. In pratica, quello che ai non milanesi sembra una stravaganza anche un po' pericolosa, è una misura antidistrazione adottata universalmente in qualsiasi posto compreso tra la torino-venezia, autostrada dei la

spunto per una microstoria

alla notizia della vittoria al derby della sua squadra del cuore gli venne istintivo di telefonare a lui che era tifosissimo sostenitore della squadra avversaria. Il tifo calcistico era una delle pochissime cose che li divideva, ma ce ne erano moltissime che li univano Avevano condiviso tanti momenti, erano stati reciprocamente la spalla su cui piangere e, dopo ogni momento triste, quante risate si erano fatti insieme, facendo delle scemenze di una scemenza assoluta, come quando, dopo che lui ed Elena si erano lasciati - e quanto ci aveva sofferto solo lui poteva dirlo -, avevano preso la macchina ed erano andati a farsi il bagno al mare in piena notte rischiando di prendersi una polmonite e meno male che lui ed elena si erano lasciati ad ottobre e non a gennaio. Avevano gioito delle cose gioiose che erano capitate all'altro e avevano condiviso momenti tristi e dolorosi. Senza neanche accorgersene aveva già preso in mano il telefonino per commentare la vittoria della sua squadra e

l'italia e gli italiani e internet

è di qualche giorno fa la notizia, pubblicata su newsweek, che Nadia Toffa è stata, in concomitanza di un suo malore, la terza persona al mondo più ricercata in internet. Molte testate hanno dato ampio risalto alla notizia. http://www.repubblica.it/spettacoli/people/2017/12/14/news/nadia_toffa_la_terza_piu_googlata_al_mondo-184085453/ A dir la verità sembrerebbe che il dato sia da prendere con le molle, in realtà non si tratta di valori assoluti, ma relativi ed è quindi meno significativo. Anche se ridimensionato, resta il fatto che il picco di ricerche sul suo nome è diventato globale e il suo nome è stato ricercato, come risulta dai report di Google, in Svizzera. negli Stati Uniti, in Regno Unito, In Francia, Spagna e Germania. è ovvio che a ricercare il suo nome siano stati italiani residenti all'estero e questo ci dice che molti italiani residenti all'estero usino internet abitualmente. Probabilmente in molti sono affezionati alle iene e continuano a vedere la trasmission

in risposta ad un post di altro sito

stavo confrontando le personalità politiche di 40 anni fa con quelli di oggi. tutti i politici, da Almirante a Berlinguer, passando per Fanfani, Andreotti, La Malfa e chi più ne ha più ne metta, sapevano fare i politici. Avevano una visione coerente socioeconomica che costituiva il loro programma politico. Erano marci? boh. io non ce lo vedo Andreotti che scodinzola dientro una bella ragazzotta. Qualcuno forse sarà stato anche un gran donnaiolo, ma se correva dietro ragazzine giovani e carine, lo faceva con una certa discrezione e nessuno ha mai saputo nulla di amanti e tradimenti coniugali. Forse erano ipocriti e nascondevano le loro malefatte. In massima parte non erano ladri. Non credo proprio che Almirante o Berlinguer abbiano mai rubato neanche uno spillo e nessuno ha mai dato adito a sospetti di interessi privati dovuti a situazioni di conflitto di interessi. Il mondo dell'alta finanza era dominato dalla figura di Cuccia, in Mediobanca simprendevano decisioni che non erano so

il commento di oggi 16 dicembre

La Repubblica ha pubblicato questa lettera http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/2017/12/16/le-riunioni-inutili-gli-straordinari-e-mio-figlio/?ref=RHPPRB-BH-I0-C4-P3-S1.4-T1 Chi la scrive  è una mamma che lavora nella P.A.  a Roma. Probabilmente lavora in un ministero. Si lamenta perché l'andazzo rilassato non le consente di stare a casa con il figlio quanto vorrebbe.  In quegli uffici - a quanto si capisce - non può essere premiata né l'efficienza, né la solerzia, né la capacità. Non essendoci nulla di utile e intelligente da fare non c'è proprio modo di poter premiare simili capacità. Si deve allora inventare un'altra qualità che consenta di premiare in maniera equa i dipendenti e si è escogitato di premiarne la disponibilità. Straordinari vengono pagati senza fiatare, nessuno chiederà mai conto del motivo che abbia spinto un impiegato con nulla da fare a rimanere fino a tarda sera in ufficio. Anzi. Chi si ferma oltre orario viene apprezzato e chi v

commento su un fatto di cronaca nera

Mi incuriosiscono quegli episodi di cronaca nera nei quali ci ravviso l'effetto di passioni e mentalità tipiche dell'epoca in cui viviamo. Credo infatti che la modalità con cui si vivono le passioni e lo stesso oggetto che le scatena siano legate alle nostre condizioni di vita.  Un ragazzo di 35 anni, laureato, con una posizione lavorativa solida è stato ammazzato dalle persone, madre e figlio, alle quali aveva prestato 38000 euro.  Per ogni dettaglio segnalo http://milano.repubblica.it/cronaca/2017/12/15/news/la_rosa_calciatore_trovato_morto_due_arresti-184181981/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P6-S1.8-T1 Gli assassini, probabilmente, avevano capito che non sarebbero mai stati in grado di restituire il prestito e hanno architettato e realizzato l'omicidio del creditore. Avrebbero poi voluto disfarsi del cadavere sciogliendolo nell'acido. Senza esperienza alcuna né di quali acidi fossero da utilizzare, né del quantitativo necessario e neanche della modalità di reperimento  i due

dibattito di idee e opinioni

pongo alla attenzione dei miei gentili quanto scarsi lettori queste diverse opinioni circa un giornale nuovo e giovane, SCOMODO http://www.repubblica.it/speciali/robinson/piu-libri-piu-liberi/2017/12/10/news/robinson_l_ultimo_giorno_sotto_la_nuvola_e_partito_con_saviano_e_i_ragazzi_di_scomodo_-183665405/?ref=RHPPRB-BS-I0-C4-P3-S2.4-F4 http://www.lintellettualedissidente.it/cartucce/leggi-scomodo-radical-chic/

brevi frasi specchio dei nostri tempi

Internet ci dà l'impressione di poter parlare con tutto il mondo e di allargare la nostra sfera di rapporti sociali. Davanti ad un computer non si ha mai l'impressione di essere soli. C'è sempre qualcuno che la pensa come noi, qualunque cosa si pensi. Siamo così abituati ad interagire con un computer da trovare insostenibilmente noioso scambiare quattro chiacchiere in un normale salotto. 

voglio segnalare una inchiesta

pubblicata su Repubblica. è un modo nuovo di divulgare inchieste. Si tratta di un podcast a puntate e si intitola veleno. è scaricabile. Se lo si guarda in internet se ne può leggere la trascrizione oppure si possono guardare le foto aggiunte. è un modo molto accattivante di presentare un'inchiesta giornalistica. Dietro questa opera c'è un lavoro lungo e minuzioso di ricerche di documenti. Gli autori, Trincia e Rafanelli, hanno letto pagine e pagine di testimonianze, documenti giudiziari, si sono recati nei posti che hanno fatto da sfondo alle vicende raccontate. Hanno cercato di parlare con coloro che erano stati i protagonisti. Se nel '600 c'è stata la colonna infame a fine XX secolo c'è stato il caso riportato da questa inchiesta. Vi vengono raccontati fatti, persone, episodi che hanno avuto come cornice i paesi di Mirandola e Massa Finalese.  Il caso sembrerebbe essere legato a reati torbidi e ripugnanti. Cosa c'è, infatti, di più ripugnante di crimini cont

il difficile limite tra una avance amorosa e una molestia sessuale

Mi sembra che, con questa storia delle molestie sessuali, adesso si stia esagerando.  Ho l'impressione che vengano etichettate come molestie semplici avance. Insomma quando un essere umano di sesso maschile vuole esprimere interesse verso un essere umano di sesso femminile spesso cerca un contatto fisico, può provare a mettere una mano sulla spalla oppure cerca di toccare le mani o altre parti del corpo e capisco che simili avances possano risultare moleste nel caso l'interesse non sia reciproco. Credo che a tutte sia capitato di essere oggetto di attenzioni indesiderate. è seccante dire:<<Non mi piaci, lasciami perdere, non sei il mio tipo né mai lo sarai>>e, infatti, non si dice mai niente del genere. Perlomeno io non ho mai detto nulla del genere, neanche quando l'ho pensato. Si cerca - perlomeno io ho cercato - però di far capire di non essere interessate senza dire nulla che potesse risultare offensivo. <<Sono in crisi, non so cosa voglio veramente (m

giorno di colloquio con i genitori

I non informati circa le usanze del mondo della scuola non sanno che almeno due volte l'anno capita il giorno dei colloqui fiume. Per evitare che i genitori perdano troppo tempo per parlare con un professore e poi con un altro e poi con un altro ancora in giorni e orari diversi, due volte l'anno - tipicamente di sabato - hanno l'occasione di poter incontrare tutti i professori del figlio.  Per i professori è un tour de force massacrante. Alcuni genitori hanno chiaro quali sono i problemi del figlio, non se li nascondono e chiedono solo un'alleanza da parte dei professori. Sono veramente dei bravi genitori. Altri genitori non hanno consapevolezza dei problemi del figlio, ma hanno la volontà di ricercare e capire. Sono quelli che, normalmente, preferisco: non hanno preclusioni di sorta, si mettono in atteggiamento di ascolto, sono quelli con i quali si fanno ipotesi e ci si confronta per capire cosa è meglio fare con il ragazzo. Poi c'è tutto un mondo di genitori iper

è morto Biscardi

Per un periodo per lavoro dovevo andare a Roma, per l'esattezza quartiere EUR, tutte le settimane. Come tutti gli abitanti di Roma sanno bene, per arrivare dall'EUR a Fiumicino è praticamente un attimo, in mezzora te la cavi. Per arrivare a Termini potrebbe darsi che, in ora di punta, non ti bastino 2 ore. Per tornare a Milano prendevo l'aereo. Per uno strano gioco di orari, il venerdì, al ritorno a Milano, prendevo lo stesso aereo che spesso prendeva Biscardi. Alla gate eravamo tutti in fila con biglietto e documento, tranne lui che esibiva solo il biglietto. Faceva alla hostess: <<Devo mostrare il documento di identità o  mi riconosce anche senza?>> e sistematicamente la hostess lo faceva passare. Mi sono sempre chiesta cosa sarebbe successo se una hostess gli avesse detto:<<sì, per piacere, mi mostri il documento. Non so chi lei sia e non la riconosco affatto>>. Non è mai successo. Per lo meno non è mai successo davanti a me. Le hostess lo facevan

breve considerazione su un fatto di cronaca

Anche oggi una donna, in questo caso una ragazza giovanissima, è morta per mano del suo fidanzatino. 16 anni lei, appena un anno di più lui. è stato coniato un nuovo termine per questo genere di situazione: femminicidio. Trovo il termine orrendo, ma trovo interessante che si sia sentita la necessità di inventare un termine nuovo, talmente frequente è la situazione. Cambiano i nomi, cambiano le età, cambia l'ambiente, ma la storia è sempre quella: una relazione conflittuale, tormentata e alla fine un fidanzato, un convivente, un marito uccide la controparte. Si individua nel maschilismo dell'uomo, nel suo malato senso di possesso la causa di questo tipo di crimine, sempre così terribilmente uguale da diventare persino noioso. in realtà  non esiste carnefice senza vittima e non esiste vittima senza carnefice. sono i due poli di una stessa relazione. quello che veramente è malato è la relazione, di cui entrambi i poli sono responsabili. se si vogliono davvero ridurre i femminicidi

storie dei giorni nostri: incinta a 15 anni

A dir la verità non è proprio una storia dei giorni nostri. Era il 2003 e da allora sono passati 14 anni e mezzo. Non sono pochi, ma non sono nemmeno tanti. Marta - ma i giornali specificano che è un nome di fantasia - ha 15 ed è incinta di Henri - chissà se il nome Henri è anch'esso di fantasia -. Sono giovani i due ragazzi e non vogliono tenersi il bambino. Se solo la ragazza fosse di 3 anni più grande il problema non si porrebbe in maniera così drammatica, potrebbe abortire senza dover chiedere il permesso a nessuno, ma è minorenne e, per poter interrompere la gravidanza, c'è  bisogno del permesso dei genitori e i due ragazzi sanno che i genitori di Marta quel permesso non lo daranno mai.  I due ragazzi non sanno cosa fare, precipitano in uno stato di angoscia. Quel bambino non lo vogliono, non lo vogliono affatto. è stata una leggerezza, lo sanno bene. Questione di sfortuna. Non ci si può rovinare la vita per un attimo di ... di... gioia? sfiga? superficialità? Non sanno di

storie dei nostri giorni: strangolata e fatta a pezzi

A ferragosto un atroce delitto è avvenuto a Roma: una donna è stata strangolata e poi fatta a pezzi con una sega. L'autore del delitto è il fratello che viveva con la vittima in un appartamento al Flaminio. Secondo alcuni giornali l'appartamento, in cui è avvenuto il feroce delitto, era di proprietà della vittima che lo aveva eredidato dai genitori. La donna vi si era recata a vivere nel 2005, a seguito della morte della madre. I giornali non lo dicono, ma è possibile che al momento della sua morte, la madre stesse ospitando nel suo appartamento futuro omicida e fratello della vittima. I giornali non lo hanno detto, ma è possibile che la sorella non avesse avuto il coraggio di sbattere il fratello fuori di casa. Se lo avesse fatto forse sarebbe ancora viva ed invece è iniziata una convivenza difficile. Non erano anziani né il fratello né la sorella: 62 anni il fratello omicida e 59 la sorella vittima, che per sbarcare il lunario affittava a studenti una stanza dell'appartam

la perdita dell'ineffabilità

ineffabile: aggettivo detto di cosa o persona c he non si può esprimere con le parole, spec. riferito a sensazioni, sentimenti, giudizi favorevoli:  i. gioia ;  i. bellezza sinonimo di  indescrivibile, indicibile, inesprimibile. Non so quando, non saprei dire come, né, tanto meno, saprei dirne il perché, ma la nostra epoca mi pare abbia perso il senso dell'ineffabile.  Saper cogliere l'ineffabile richiede la capacità di stare in silenzio, di crearsi uno spazio interiore vuoto per essere ricettivo. Non si può essere ricettivi in mezzo a un tutto pieno di rumori, confusione, discorsi che si perdono in voci confuse. Per essere ricettivi all'ineffabilità bisogna essere stati capaci di fare un vuoto dove prima c'era un pieno.   Il vuoto richiesto è infatti un vuoto attivo. Si tratta di costituire uno spazio interiore che sia stato precedentemente modellato da un qualche contenuto. è uno spazio che mantiene una sua memoria intrinseca priva di volume ed è proprio in que

città studi: in giro per il quartiere, work in progress

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il comando dei vigili urbani è il retro di una delle mense universitarie e scommetto che a nessuno è mai venuto in mente di fotografarlo   cancelli in mezzo a palazzi a salvaguardia di un abete.  Le gru sullo sfondo per costruire un complesso residenziale al posto di una delle sedi del cnr.  Si butta giù e si ricostruisce.  Città studi è anche così .

saracinesche in città studi: work in progress

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In agosto molti negozi chiudono per ferie e si possono vedere le saracinesche decorate. man mano che ne troverò altre le aggiungerò siamo in pieno agosto e il bar.panetteria-focacceria è chiuso e deserto. di solito è affollato. Non avevo fatto caso che le sue saracinesche fossero illustrate. In città studi parecchi fornai panificano e non comperano il pane già fatto. Dedicherò un servizio ai fornai di città studi. anche questo di solito è un angolo molto affollato. Per via del bar c'è tutta una ressa di studenti, ragazzi e impiegati. betty bop appartiene allo stesso bar di prima.  sono dipinte anche le saracinesche del negozio di casalinghi e quello delle fotocopie.  questo è il negozio dove c'è la grotta di sale rosa dell'Himalaya. Dovrebbe fare bene a chi ha problemi di sinusite. è praticamente quasi davanti a casa. Ogni volta mi dico che la devo provare. Non l'ho ancora fatto.

iniziative in città studi: la cascina rosa

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CASCINA ROSA: ne ho scoperto l'esistenza andandomene in giro, munita di macchina fotografica, passeggiando a caso per strade da me poco frequentate e l'ho trovata quasi per caso. Non mancherò di aderire a qualche iniziative proposta. Cliccami sono cascina rosa Cascina rosa è in mezzo ad un orto-giardino non lontano dall'istituto dei tumori Adesso è chiusa anche lei. potrebbe essere carino andare a vedere di cosa si tratta. Da casa mia ci si mettono 15 minuti a piedi. La strada è però un tantino nascosta ed isolata. Praticamente è un po' inquietante. una mia amica abita non lontano da lì. nonostante abitiamo abbastanza vicine ci vediamo poco. Un apericena a cascina rosa potrebbe essere un'occasione per vederci. Glielo proporrò. Chi lo direbbe mai che Cascina Rosa è proprio dietro l'angolo?

pausa pranzo in cittàstudi n°1

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inizia una serie di foto scattate in città studi durante l'ora di pranzo

microstorie in città studi: in agosto la mensa dei poveri è chiusa

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Non me ne ero mai accorta, ma in agosto in città studi chiude la mena dei poveri la mensa di via ponzio è tenuta dalle suore c'è chi non lo sapeva magari è l'occasione di stringere nuove amicizie Dovrebbe essere chiuso anche l'ostello annesso o magari no anche le chiese a volte chiudono in agosto Almeno in questa chiesa hanno avvertito. Altre sono chiuse e basta in ogni caso ci si arrangia come si può sotto gli alberi non si sta male e la calura agostana dà qualche attimo di requie

i teatri di città studi

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teatro leonardo la facciata Spazio teatro  NO’HMA IL NO'HMA