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Visualizzazione dei post da novembre, 2017

voglio segnalare una inchiesta

pubblicata su Repubblica. è un modo nuovo di divulgare inchieste. Si tratta di un podcast a puntate e si intitola veleno. è scaricabile. Se lo si guarda in internet se ne può leggere la trascrizione oppure si possono guardare le foto aggiunte. è un modo molto accattivante di presentare un'inchiesta giornalistica. Dietro questa opera c'è un lavoro lungo e minuzioso di ricerche di documenti. Gli autori, Trincia e Rafanelli, hanno letto pagine e pagine di testimonianze, documenti giudiziari, si sono recati nei posti che hanno fatto da sfondo alle vicende raccontate. Hanno cercato di parlare con coloro che erano stati i protagonisti. Se nel '600 c'è stata la colonna infame a fine XX secolo c'è stato il caso riportato da questa inchiesta. Vi vengono raccontati fatti, persone, episodi che hanno avuto come cornice i paesi di Mirandola e Massa Finalese.  Il caso sembrerebbe essere legato a reati torbidi e ripugnanti. Cosa c'è, infatti, di più ripugnante di crimini cont

il difficile limite tra una avance amorosa e una molestia sessuale

Mi sembra che, con questa storia delle molestie sessuali, adesso si stia esagerando.  Ho l'impressione che vengano etichettate come molestie semplici avance. Insomma quando un essere umano di sesso maschile vuole esprimere interesse verso un essere umano di sesso femminile spesso cerca un contatto fisico, può provare a mettere una mano sulla spalla oppure cerca di toccare le mani o altre parti del corpo e capisco che simili avances possano risultare moleste nel caso l'interesse non sia reciproco. Credo che a tutte sia capitato di essere oggetto di attenzioni indesiderate. è seccante dire:<<Non mi piaci, lasciami perdere, non sei il mio tipo né mai lo sarai>>e, infatti, non si dice mai niente del genere. Perlomeno io non ho mai detto nulla del genere, neanche quando l'ho pensato. Si cerca - perlomeno io ho cercato - però di far capire di non essere interessate senza dire nulla che potesse risultare offensivo. <<Sono in crisi, non so cosa voglio veramente (m

giorno di colloquio con i genitori

I non informati circa le usanze del mondo della scuola non sanno che almeno due volte l'anno capita il giorno dei colloqui fiume. Per evitare che i genitori perdano troppo tempo per parlare con un professore e poi con un altro e poi con un altro ancora in giorni e orari diversi, due volte l'anno - tipicamente di sabato - hanno l'occasione di poter incontrare tutti i professori del figlio.  Per i professori è un tour de force massacrante. Alcuni genitori hanno chiaro quali sono i problemi del figlio, non se li nascondono e chiedono solo un'alleanza da parte dei professori. Sono veramente dei bravi genitori. Altri genitori non hanno consapevolezza dei problemi del figlio, ma hanno la volontà di ricercare e capire. Sono quelli che, normalmente, preferisco: non hanno preclusioni di sorta, si mettono in atteggiamento di ascolto, sono quelli con i quali si fanno ipotesi e ci si confronta per capire cosa è meglio fare con il ragazzo. Poi c'è tutto un mondo di genitori iper