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Visualizzazione dei post da 2018

microstoria inventata di sana pianta a partire da un malfunzinamento in metro

Aveva 39 anni, indossava un paio di jeans e una felpa grigia. Aveva con sé anche una borsa di colore marrone. Indossava anche un paio di scarpe da ginnastica di colore verde. Verso le 22 di sabato scorso l'impiegato addetto al controllo della stazione di  cadorna ha visto la donna, che era entrata poco dirigendosi verso la verde direzione romolo, gettarsi sotto il treno in arrivo, tra lo sgomento dei passanti. ha pigiato il grosso tasto di allarme, collegato con la polizia e i vigili e la procedura di incidente si è avviata in automatico. le persone presenti in metropolitane sono state invitate gentilmente ad uscire da un messaccio vocale, i tornelli in ingresso sono stati chiusi, la corrente dei treni è stata disattivata e per i treni è partito il messaggio che causa incidente i passeggeri erano invitati a lasciare il treno e a raggiungere a piedi la stazione più vicina. Nel frattempo veniva attivato il servizio sostitutivo. Tutto si era svolto come al solito. Il solito disappunto

Lodi e la mensa scolastica

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/10/12/lodi-200-bambini-stranieri-esclusi-dalla-mensa-per-regolamento-del-sindaco-leghista-il-reportage-di-piazzapulita/4688643/ Sfido chiunque a non sentirsi profondamente rattristato e indignato. Ci si sente rattristati perché nessuno ha colpa di essere un bambino povero e la punizione di non andare a mensa con gli altri bambini provoca sconcerto. Ci si sente indignati perché si ravvisa una forma di sopruso. Molti genitori hanno prodotto la documentazione attestante la loro indigenza, ma in maniera pretestuosa un diritto viene negato ai loro figli. Ci si chiede che sentimenti provino questi bambini e con che sentimenti cresceranno. Ci si chiede come riuscire ad evitare che frustrazione e disagio diventino rabbia e violenza. Ci si chiede Lodi, perché Lodi e, soprattutto, perché adesso. Fino a 20 anni fa Lodi era una cittadina fiorente ruotante attorno a Milano. C'era una agricoltura fiorente, che c'è ancora, allevamento di animali e, sopra

cronaca nera ed eventuale sua utilità.

Serve la cronaca nera? Servono articoli di giornali in cui vengono diffusi particolari, talora anche macabri, su delitti?  Certamente non serve a riportare in vita la povera vittima. Non sono sicura che però non abbia una sua qualche utilità.  Come spunto di riflessione su aspetti della mentalità della nostra epoca servirebbero moltissimo tutti gli episodi di cronaca, ma occorrerebbe non lasciarli lì e basta. Non serve sapere se le coltellate inferte alla vittima siano state 5 o 25 perché i particolari macabri fini a se stessi non servono a molto. Alcuni episodi di cronaca sono in grado di offrire un vero spaccato circa la società contemporanea. Prendiamo per esempio i femminicidi. Nonostante molte trasmissioni televisive abbiano affrontato la questione, questo fenomeno viene sempre affrontato in maniera parziale. A mio avviso ci si concentra troppo sull'episodio singolo, si descrive, con una profusione di dettagli insignificanti, cosa è avvenuto prima, si indugia su particolari p

considerazioni su un fatto di cronaca: femminicidio a Brescia

Lei si chiamava Manuela Bailo, lui Fabrizio Pasini. Si erano conosciuti sul posto di lavoro, un ufficio della UIL, lui quarantottennne sposato con figli, lei trentaseienne, convivente more uxorio con il suo fidanzato. I giornali non riportano come e quando iniziò la loro relazione. Da quanto dicono i giornali lei, pur essendosi lasciata con il suo fidanzato, aveva continuato a viverci assieme, presumibilmente - ma la cosa non è certa - non più more uxorio. I giornali riportano anche che lei e il sindacalista si fossero - e questo è ancora meno certo -lasciati. Secondo quel che riportano i giornali i punti salienti sono: 1)Nonostante la relazione extraconiugale, il sindacalista ha continuato a vivere, come molti mariti fedifraghi, con la sua legittima moglie e i suoi legittimi figli. 2) Nonostante, a detta del sidacalista, il Pasini e la Bailo si  fossero lasciati, si continuavano a frequentare e si incontravano. In particolare i giornali riportano che sabato 28 luglio 2018 si fossero

microstoria: ritrovare in facebook un pezzo della propria vita

Finché aveva lavorato non aveva voluto imparare nulla di computer e per tutte le pratiche amministrative e burocratiche, che sempre più necessarie ed invasive richiedevano l'uso di utenze informatiche, pin e password, si faceva aiutare dai figli oramai più che adulti o da qualche collega gentile e disponibile.  L'atteggiamento di aperta ostilità ed insofferenza verso il mondo dell'informazione telematica iniziò a cambiare quando andò in pensione. All'inizio, quando aveva bisogno di internet per qualche pratica o per altri motivi, andava a casa del figlio o di qualche sua collega, ma poco alla volta si accorse che non poteva chiedere sempre a qualcuno l'acquisto di un biglietto teatrale, la stampa del programma di visite del fai o il reperimento di notizie fresche ed aggiornate. Toccava con mano ogni giorno che il computer era sempre più necessario, adesso volevano l'indirizzo email pure per la tessera fedeltà del supermercato. Finalmente si decise ed accettò in

sfortunate donne di successo: appiano

segnalo l'articolo scritto dal compagno sul fatto quotidiano https://www.ilfattoquotidiano.it/premium/articoli/in-memoria-di-mia-moglie-ale-una-sorgente-di-luce/ da quanto dice sembrerebbe che la depressione si sia abbattuta improvvisa 50 giorni prima del tragico gesto. Sentendosi incapace di affrontare questa malattia si è rivolta ad un centro specializzato. Ha quindi provato a curarsi, ma il male di vivere è stato più forte di lei. Forse il marito non ha raccontato tutto e, messa così, sembra la depressione più strana, anomala ed inspiegabile del mondo. Chissà quale è stata l'origine di un'angoscia così devastante. Dall'articolo emerge il ritratto di una persona un po' ossessionata dall'aspetto fisico. Non posseggo una bilancia, mi nutro di schifezze, fumo e non capisco perché ci si debba intossicare la vita con rinunce e privazioni. Non posso capire quindi la psicologia di una persona così diversa da me. Forse la percezione che, nonostante attenzioni, rinu

I difficili rapporti tra istituzioni scolastiche e famiglie

I difficili e sempre più difficili rapporti tra scuola. genitori e ragazzi sono già un problema sociale. Se ne occupano fior di psicologi e sociologi e non voglio aggiungermi alla già troppo nutrita schiera di quelli che hanno capito tutto e saprebbero come fare. Mi limito ad osservare che da insegnante passo moltissimo tempo a scuola e non so mai come fare. Sulla stampa di oggi c'è un articolo dedicato al caso di una professoressa picchiata da una madre. Adesso sono apparsi i quadri e il figlio risulta bocciato. è convinzione della madre e di chi scrive l'articolo che il figlio sia stato bocciato a causa del comportamento della madre. Personalmente dubito moltissimo della veridicità di questa convinzione. Credo che il ragazzo sia stato bocciato perché semplicemente non aveva acquisito le conoscenze sufficienti per affrontare l'anno successivo e sia stato ritenuto fosse meglio dargli la possibilità di consolidare le sue conoscenze e colmare le sue lacune. La bocciatura vien

sfortunate donne di successo: Simonetta Vespucci

Per la sua bellezza era soprannominata la  Sans Par, la senza uguali.     F u una nobildonna italiana, tra le più note del   Rinascimento . Ritenuta dai suoi contemporanei come la più bella donna vivente, venne amata da  Giuliano de' Medici , il fratello minore di  Lorenzo il Magnifico , e da  Sandro Botticelli , che ne fece la sua  Musa , rendendola eterna nei suoi più famosi dipinti. La troviamo, infatti, nelle vesti della dea Venere nella  Nascita di Venere  oppure nell'allegoria della primavera nella  Primavera . Fu musa ispiratrice anche per numerosi altri artisti, tra i quali si distinse  Piero di Cosimo , che dipinse il  Ritratto di Simonetta Vespucci , nel quale è raffigurata come la regina  Cleopatra , con un aspide che le cinge il collo. Il  Pulci  le dedicò alcuni leziosi sonetti e anche il Magnifico la celebrò nelle sue  Selve d'Amore . Ma sarà la pittura a lasciarci numerose e splendide testimonianze di questa fanciulla che viene ancora considerata la più

sfortunate donne di successo: eva gonzales

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Non sono poche le donne di successo che, come Dana Plato e Whitney Huston, si autodistruggono con alcol e droghe. La schiera è foltissima. Alcune di grande, grandissimo talento: Janis Joplin, Any Winehouse, Judy Garland. Come diceva giustamente qualcuno commentando un mio post precedente,  Il successo può essere devastante per certe persone non dotate di una buona struttura psichica.  Ci sono anche moltissimi uomini di successo che si sono autodistrutti e l'autodistruzione non sembra affatto essere una prerogativa tutta femminile. Eva Gonzales invece non aveva alcuna voglia  di autodistruggersi. è stata l'allieva più talentuosa e originale  di Eduard Manet, tanto da oscurare la Berthe Morisot che del grande maestro era addirittura cognata. Tra le due non correva buon sangue, La Morisot  sin da subito si dimostrò apertamente ostile nei suoi confronti. Comunque sia, la Gonzalès non fu affatto inibita dalle frizioni con la collega e sotto la guida di Manet affinò il proprio vigore

sfortunate donne di successo: whitney huston

Era bellissima, aveva una voce stupenda, aveva classe e talento. Iniziò la sua carriera facendo la modella, poi decise di provare la carriera di cantante e divenne una delle più grandi cantanti di tutti i tempi https://www.youtube.com/watch?v=xmIp8j2cjDQ aveva tutto, bellezza, talento e, ovviamente, soldi. si distrusse con la droga e l'alcol. non aveva neanche 50 anni quando morì di overdose, ma era già diventata la larva di se stessa. Quando qualcuno all'apice del successo si inizia a distruggere con la droga fa sempre effetto. Ci si immagina sempre che si anneghino nell'alcol e nella droga i propri fallimenti. Non sorprende mai che un attore in declino diventi alcolizzato e tossico, non sorprende mai che droga e dipendenza accelerino una spirale verso l'autodistruzione. più non si lavora, più ci si ubriaca, più ci si ubriaca e meno si lavori. nel caso della huston fu proprio la droga a innescare la parabola discendente di una carriera che sarebbe potuta durare a

sfortunate donne di successo: dana plato

voglio dedicare una serie di post a donne che hanno avuto da giovani un gran successo,pur  senza avere grandi competenze. Troppo tardi si sono accorte che senza una solida base il successo spesso non dura nel tempo, troppo tardi per potervi porre rimedio. Dana Plato divenne  famosa per il ruolo di Kimberly Drummond nella  serie televisiva   Il mio amico Arnold . (diffent strokes). Aveva solo 14 anni quando iniziò a lavorare per la popolare serie televisiva e precedentemente aveva lavorato nella pubblicità. Per essere carina era carina davvero ed era perfetta per il personaggio che doveva interpretare. il successo fu praticamente immediato, smise di studiare e di impegnarsi per diventare davvero una brava attrice a tutto tondo.iniziò a drogarsi, rimase incinta molto presto e la serie televisiva si interruppe. gli attori erano cresciuti, non erano più adolescenti e avrebbero dovuto stravolgere completamente la situazione comica. dana plato era rimasta incinta e non ebbero voglia di farl

lettera ad un aspirante privatista

C aro aspirante privatista, studia e impara in maniera da risultare decoroso/a. Per ammetterti è molto probabile che ti ammetteranno. Sceglieranno di farti fare l'esame con la sezione più scamuffa possibile. Se hanno tante richieste di privatisti li spalmeranno un po' in tutte le sezioni. Normalmente, infatti, i privatisti sono dei somari terrificanti al cui confronto studenti scarsissimi sembrano degli einstein e questo è molto utile perché così il privatista verrà bocciato e gli altri, che risulteranno meno ignoranti di lui, promossi. Insomma il privatista gioca un po' il ruolo della tanaliberatutti.  Non è sempre così, ma spesso sì. Mi ricordo di una unica eccezione: una ragazza aveva già preso 10 anni prima la maturità scientifica e volle prendere il diploma magistrale per insegnare alle elementari. Subito dopo sarebbe stata istituita la laurea in scienze della formazione, l'istituto magistrale  sostituito con il liceo sociopedagogico e non sarebbe stato più possibi

La politica: arte di mediare tra sentimento popolare, considerazioni economiche, necessità umanitarie e convivenza sociale

Il mio commento di oggi prende spunto da un brutto episodio capitato in Trentino. Per chi volesse saperne di più il link è: http://www.repubblica.it/cronaca/2018/04/15/news/trentino_vuole_ospitare_migranti_casa_bruciata-193920909/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1. No so quali fossero le considerazioni che hanno invogliato il proprietario di un B&B a mettere a disposizione la sua struttura per ospitare alcuni immigrati, è possibile che sia stato animato da sinceri sentimenti di accoglienza e solidarietà, è possibile che sia stato allettato da considerazioni di natura strettamente economica. In ogni caso lo ha fatto. Quanti mai avrebbero potuto essere questi immigrati? Trattandosi di 8 camere, al massimo avrebbero potuto essere 20 o giù di lì. 20 immigrati, da inserire in una in una zona geografica economicamente solida ed efficiente, a me, personalmente, sembra anche una buona idea. Ci sono stalle, impianti sciistici, strutture alberghiere, piantagioni di alberi da frutto dove quest

Microstoria: le disillusioni di una youtuber

Dopo la scuola, un istituto tecnico per il turismo, aveva deciso di non continuare gli studi. Sapeva l'inglese piuttosto bene, se la cavava egregiamente con lo spagnolo e si arrangiava alla meno peggio con il tedesco. Pensava che questo, in una città turistica come Roma, le avrebbe consentito di trovare facilmente lavoro. Aveva dato per scontato che non avrebbe affatto faticato a trovare un albergo dove sarebbe stata assunta come impiegata o receptionist. Si sarebbe presto accorta che si sbagliava. Accidenti se si sbagliava. C'era la crisi, la poca gente prenotava via telefono, l'informatica aveva reso inutili e superflue molte persone, era un momento un po' difficile, ma lei era giovane, aveva la vita davanti, era fiduciosa che presto le cose si sarebbero aggiustate. Un po' le seccava di essere dipendente economicamente dalla madre, che lavorava come bidella in una scuola. Aveva fatto anche lei la domanda come personale ATA, ma, a parte un periodo di supplenza per