cronaca nera ed eventuale sua utilità.

Serve la cronaca nera? Servono articoli di giornali in cui vengono diffusi particolari, talora anche macabri, su delitti? 
Certamente non serve a riportare in vita la povera vittima. Non sono sicura che però non abbia una sua qualche utilità.  Come spunto di riflessione su aspetti della mentalità della nostra epoca servirebbero moltissimo tutti gli episodi di cronaca, ma occorrerebbe non lasciarli lì e basta. Non serve sapere se le coltellate inferte alla vittima siano state 5 o 25 perché i particolari macabri fini a se stessi non servono a molto. Alcuni episodi di cronaca sono in grado di offrire un vero spaccato circa la società contemporanea. Prendiamo per esempio i femminicidi. Nonostante molte trasmissioni televisive abbiano affrontato la questione, questo fenomeno viene sempre affrontato in maniera parziale. A mio avviso ci si concentra troppo sull'episodio singolo, si descrive, con una profusione di dettagli insignificanti, cosa è avvenuto prima, si indugia su particolari particolarmente atti a smuovere compassione. Ci manca solo la pacca sulla spalla alla povera madre piangente della vittima e si toccherebbero tutte le corde della facile pietà.  Odio la compassione da pacca sulla spalla. Quella sì che non serve a nulla. Servirebbe moltissimo invece evidenziare che un omicidio o, come si dice adesso, femminicidio implica l'esistenza di una relazione in cui vittima e carnefica costituiscono i due poli. Non esiste vittima senxza carnefice e non esiste carnefice senza vittima. è la relazione ad essere patologica ed entrambi i poli della relazione hanno qualcosa di malato o di patologico. Non basta vedere il narcisismo, il cinismo, la violenza del carnefice. Bisogna vedere anche quesgli aspetti caratteriali o culturali che hanno fatto sì che la vittima avesse iniziato la relazione patologica e vi ci fosse rimasta anche quando era evidente che la relazione andasse troncata al più presto prima che degenerasse. Cosa cercava la vittima? la sicurezza che può dare un uomo un po' prepotente e agressivo? come se ancora vivessimo nella giungla e l'uomo più aggressivo e violento fosse in grado di meglio difendere la prole. O, forse, la vittima cercava la gratificazione di un uomo pazzo di gelosia? O magari la vittima non aveva di che mantenersi e gradiva regali costosi e il tenore di vita che il partner garantiva? Non si tratta di infierire sulla vittima. Si tratta di vedere quali siano stati i punti di debolezza, da parte della vittima, che sono stati concausa della tragedia.  Mi piacciono i casi di cronaca, soprattutto mi piacciono le cose che su quel caso di cronaca non vengono dette.
Mi ricodo, svariati anni fa, che un ricco rampollo di una ricchissima famiglia, un po' pigro e problematico, ammazzò la sua fidanzata che faceva la commessa in un negozio di dischi e studiava con scarso successo all'università. Studiava lingue e a 26 anni non si era ancora laureata. Questo particolare lo ricordo bene. Mi è rimasto impresso. Lingue non è una facoltà difficile ed evidentemente la ragazza non doveva essere né molto brillante né molto motivata.
Il padre della ragazza aveva un ottimo posto di lavoro. Era dirigente di qualcosa. Era benestante, ma non era propriamente ricco. Avrebbe potuto garantire alla figlia l'accesso all'università, cosa puntualmente avvenuta, e forse avrebbe potuto acquistare alla figlia un piccolo appartamento in una zona periferica o semiperiferica. Possiamo immaginare discussioni in famiglia per gli scarsi risultati conseguiti negli studi. Forse per non sentirsi più dare della fancazzista, la ragazza si trovò un impiego come commessa in un negozio del centro e forse le piaceva pure vendere dischi. Non doveva guadagnare grandi cifre, ma per andare in discoteca e togliersi qualche sfizio le erano più che sufficienti. Quanto al rampollo, la famiglia era pefettamente consapevole dei limiti cognitivi - non era infatti molto brillante - e, soprattutto, caratteriali del ragazzo. Acquistò per lui un'azienda di ristorazione-servizio catering tanto per tenerlo occupato. All'epoca una simile azienda a Milano era un'attività sicura. Bastava semplicemente gestirla, verificare gli ordini, controllare quanto avveniva in cucina e badare che nessuno del personale rubasse generi alimentari. Qualcuno direbbe che Dio li fa e poi li accoppia. La ragazza un po' scansafatiche e il ricco rampollo sembravano fatti apposta per capirsi e infatti fu amore. Be' magari proprio amore, amore vero, magari no. L'amore vero non è farsi da reciproca stampella nell'indulgere in vizi e debolezze. Amore è una parola inflazionata e viene chiamato amore quell'attrazione, quel legame, quella passione e interdipendenza che nasce tra persone narcisiste, irrisolte, viziate e deboli, anche se è chiaro più o meno a tutti che simili persone non sono proprio in grado di provare amore. I due ragazzi si incontrarono e con loro si incontrarono pure la grande disponibilità economica da parte di lui e il desiderio di lussi e agi da parte di lei e fu così che chiamarono amore quel che amore non era.  Al tragazzo la famiglia aveva comperato un grande appartamento in via Corridoni. Anche questo particolare lo ricordo benissimo. Via Corridoni è una via in pieno centro, tra piazza S. Babila e il tribunale, alle spalle del conservatorio. Pur essendo in pienissimo centro, via Corridoni è una via tranquilla. Non è propriamente una via bella, dai bei palazzi liberty, un po' preteziosi e lussuosi, di cui Milano è piena.  Ciononostante mi piace molto via Corridoni e mi piace proprio per quella sua aria un po' dimessa. è abitata da gente straricca che non vuole ostentare ed è molto discreta. è una via solidamente borghese, lontana sia dai lussi da antiche famiglie blasonate che dall'arroganza pacchiana di nuovi ricchi di effimera e cafona ricchezza che preferiscono abitazioni più modaiole. I due ragazzi andarono a vivere insieme e probabilmente alla ragazza non parve vero abitare lì. Dopo una vita di lavoro e sacrifici il padre non sarebbe riuscito a comperare in quella via neanche un bilocale e lei abitava lì, in un grande appartamento, e aveva tutte le intenzioni di rimanerci. Era decisa a farsi sposare dal ricco rampollo, che, a forza di tirare di coca, era diventato dipendente. Magari ogni tanto una qualche tirata di coca se la faceva pure lei. Era decisa a farsi sposare anche se lui, quando esagerava di coca, diventava violento, e quando diventava violento la picchiava e le lasciva lividi e occhi neri. Era decisa a farsi sposare e, dopo che lui l'aveva picchiata, lei indossava occhiali da sole scurissimi e abiti con maniche lunghe o pantaloni. Era decisa a farsi sposare ed era sicura che alla lunga lo avrebbe cambiato. O magari riteneva che abitare in un grande appartamento in via Corridoni e regali costosi valessero di più di qualche livido ogni tanto. Proprio in quella via lì, abitata da solidi borghesi, di sani principi, solerti, attaccati alla famiglia e al lavoro, avvenne il fattaccio.  Sotto l'effetto di sostanze stupefacenti lui ammazzò lei colpendola con numerose coltellate. I giornali e le trasmissioni televisi diedero ampio spazio alla instabilità caratteriale di lui, al suo consumo di droga, alla sua indole pigra e collerica, al suo narcisismo. I mass media parlarono di tante cose e ne tacquero altre.  La povera vittima rimase sempre e solo la povera vittima barbaramente ammazzata e nessuno sottolineò quanto fosse stata inetta negli studi e attaccata ai beni materiali. Nessuno evidenziò che una donna dovrebbe immediatamente interrompere la relazione con chi le mette le mani addosso. Anzi. Dovrebbe andarsene per molto meno.  Nessuno osò tirare fuori la questione che non c'è una gran differenza tra una mantenuta e una prostituta. E lei era a tutti gli effetti una mantenuta, che accettava di portare segni di violenza sul suo corpo in cambio di gioielli, lussi e agi. I genitori e gli amici della ragazza sarebbero stati indignati e penso che sia questo il motivo che ha spinto i giornali e la televisione a sorvolare su questi punti. Ho il sospetto che se, invece, lo avessero detto, anche a costo di sembraee cinici e brutali, avrebbero salvato molte vite umane.  Molte donne poi avrebbero perso la vita in cambio di un foulard di gran marca o una borsa di coccodrillo.  La giovane ragazza si via Corridoni, a quanto ne so, è stata la prima.              
                         

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