lettera ad un aspirante privatista

Caro aspirante privatista, studia e impara in maniera da risultare decoroso/a. Per ammetterti è molto probabile che ti ammetteranno. Sceglieranno di farti fare l'esame con la sezione più scamuffa possibile. Se hanno tante richieste di privatisti li spalmeranno un po' in tutte le sezioni. Normalmente, infatti, i privatisti sono dei somari terrificanti al cui confronto studenti scarsissimi sembrano degli einstein e questo è molto utile perché così il privatista verrà bocciato e gli altri, che risulteranno meno ignoranti di lui, promossi. Insomma il privatista gioca un po' il ruolo della tanaliberatutti.  Non è sempre così, ma spesso sì. Mi ricordo di una unica eccezione: una ragazza aveva già preso 10 anni prima la maturità scientifica e volle prendere il diploma magistrale per insegnare alle elementari. Subito dopo sarebbe stata istituita la laurea in scienze della formazione, l'istituto magistrale  sostituito con il liceo sociopedagogico e non sarebbe stato più possibile insegnare con il diploma scolastico. Agli esami risultò essere più preparata dei non privatisti ed uscì con un bel voto. Spero per lei che sia riuscita ad entrare di ruolo. Adesso serve comunque la laurea.
A volte ci sono storie molto strane. Mi ricordo di tutta un'altra storia.  Una ragazza iniziò a lavorare come fotomodella e indossatrice quando aveva 13 - avete letto bene - 13 anni. e guadagnava bene come indossatrice. Era riuscita, conciliando scuola e lavoro,  ad arrivare a prendersi il terzo anno delle magistrali. Poi le sfilate continue in giro per il mondo, i servizi di moda non le consentirono di andare oltre. Quando la conobbi aveva 28 anni ed era considerata troppo vecchia per fare la modella. A me sembrava una bellissima ragazza e non mi sembrava affatto vecchia, ma per il mondo delle sfilate era così. Aveva continuato a lavorare nel settore della moda, ma nel backstage. Era un lavorio precario, senza orari, pochissimo pagato e che la impegnava in maniera molto discontinua. C'erano momenti in cui veniva chiamata e altri momenti in cui rimaneva a casa. A quel punto si accorse che uno straccio di diploma le sarebbe stato utile. Aveva viaggiato in giro per il mondo, parlava inglese molto bene, ovviamente aveva una gran bella presenza e aveva portamento, Sarebbe potuta essere una segretaria, ma non veniva presa da nessuna parte, anche perché nel frattempo era iniziata la crisi dei mutui subprime e non era affatto un momento facile. Il diploma,. le serviva un diploma. e si rammaricava di non esserselo preso ai tempi. Iin fondo le sarebbe bastato un minimo di impegno in più. Ci aveva messo due anni a fare la seconda e aveva preso la terza per il rotto della cuffia, si era iscritta in quarta, ma aveva già 18 anni, guadagnava bei soldi e non aveva affatto voglia di studiare. Piantò lì la scuola, aveva immaginato un'altra vita, era corteggiata da danarosi signori e si era immaginata che non le sarebbe stato difficile accasarsi con uno ricco. non fu molto fortunata. Un sospiro triste e uno sguardo malinconico raccontavano una storia troppo dolorosa da raccontare e non era difficile immaginare disillusioni molto amare. Gioventù, inesperienza e bellezza a volte non costituiscono una miscela di ingredienti forieri di gratificazione e successi. Anzi. Forse, se fosse stata meno bella, per lei sarebbe stato meglio. Adesso aveva 28 anni ed era tardi per rimediare ed era inutile dirle che a 28 anni non si era vecchi affatto.  Raramente ho incontrato una persona più ignorante di lei. non sapeva nulla di letteratura, storia, arte per non parlare di filosofia, scienze e matematica, dove il suo sapere era paragonabile a quello di un bambino di 8 anni.  In molte avranno invidiato la sua carriera di modella e fotomodella, c'era una competizione terribile e solo in poche possono dire di aver sfilato con naomi campbell, claudia shiffer  e  altri nomi a me totalmente sconosciuti. Se il prezzo pagato per un simile successo è quello di una ignoranza totale, una situazione sentimentale e affettiva molto deludente e un fallimento lavorativo forse chi ha perso nella competizione delle sfilate è stata più fortunata. Fu comunque ammessa a sostenere gli esami di maturità e fu bocciata, ma questo consenti a un paio di studenti interni della scuola di sfangare l'esame con un 60/100.  Senza di lei sarebbero stati bocciati. Sinceramente non credo proprio che la situazione dei promossi sia molto diversa da quella della exindossatrice. Non si tratta di prendere uno straccio di diploma, si tratta di acquisire un minimo di conoscenze con cui affrontare il mondo del lavoro. L'indossatrice non veniva presa neanche come segretaria non per colpa del diploma, ma per il fatto che il livello delle sue conoscenze era totalmente inadeguato.

Commenti

  1. Questa storia, anche se vera, è "inverosimile".

    Il panorama dei ragazzi è fatto di volgari e bellocci che guadagnano soldi e popolarità senza competenza alcuna.

    Difficile essere credibili quando li si invita a studiare e formarsi "adesso che puoi".

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    1. purtroppo è vera. la ragazza in realtà aveva avuto un discreto successo. aveva fatto sfilate molto importanti, aveva posato per prestigiosissime riviste di moda e aveva guadagnato bei soldi. forse nel suo campo aveva goduto anche di una certa popolarità. era il classico esempio di chi, senza molte competenze, era riuscito a guadagnare di più di molti laureati. questa fortunata situazione è però durata poco. forse si è trovata anche in un momento non facile. allora andavano di moda le ragazzine acerbe e iniziarono a scartarla e addio guadagni. si era pentita di non essersi impegnata negli studi perché si trovo improvvisamente una serie di porte chiuse in campo lavorativo. nel frattempo aveva accumulato tante esperienze affettive una più fallimentare dell'altra. quando l'ho incontrata era una ragazza fragile, triste. si rammaricava di avere sprecato occasioni che mai le si sarebbero ripresentate. ho conosciuto molte persone che si sono pentite di non essersi impegnate. non ho mai conosciuto nessuno che si sia pentito di avere investito tempo, energie e denaro nella sua formazione, specie se aveva scelto di impegnarsi in qualche settore richiesto dal mercato del lavoro. alcune facoltà sono inflazionate e con queste è difficile trovare lavoro. c'è chi si deve accontentare di un lavoro per il quale sono richieste molte meno competenze e magari è anche un po' sottopagato, però in qualche modo se la cava. tanti ragazzi bellocci, che magari hanno anche avuto un momento di popolarità, purtroppo non se la cavano affatto

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  2. Sì ma parlano tutti col senno di poi. Io i giovani che vogliono "vincere facile" li capisco. Capisco meno i genitori che lasciano fare. D'altra parte immagino loro siano altrettanto facilmente suggestionabili. Anche se non (sempre) ignoranti.

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  3. non so nei secoli scorsi, i miei ricordi più vecchi riguardano la seconda metà del secolo scorso, quando già c'era la televisione. giovani belle ragazze hanno avuto il loro momento di gloria e poi si sono ridotti in miseria. in realtà anche neo 1800 era così, anche se la ballerina al cafè chantant non era propriamente una professione ambita

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  4. La lungimiranza non è scontata in gioventù. Aiuta molto avere delle ambizioni alte, quelle che impegnano sul lungo termine. Magari si crolla comunque ad un certo punto, ma non tutto il lavoro fatto è da buttare.

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  5. infatti le ambizioni alte richiedono impegno, costanza e fatica. Tutto il contrario di chi punta ad avere successo senza studio e competenze

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