Microstoria: le disillusioni di una youtuber

Dopo la scuola, un istituto tecnico per il turismo, aveva deciso di non continuare gli studi. Sapeva l'inglese piuttosto bene, se la cavava egregiamente con lo spagnolo e si arrangiava alla meno peggio con il tedesco. Pensava che questo, in una città turistica come Roma, le avrebbe consentito di trovare facilmente lavoro. Aveva dato per scontato che non avrebbe affatto faticato a trovare un albergo dove sarebbe stata assunta come impiegata o receptionist. Si sarebbe presto accorta che si sbagliava. Accidenti se si sbagliava. C'era la crisi, la poca gente prenotava via telefono, l'informatica aveva reso inutili e superflue molte persone, era un momento un po' difficile, ma lei era giovane, aveva la vita davanti, era fiduciosa che presto le cose si sarebbero aggiustate. Un po' le seccava di essere dipendente economicamente dalla madre, che lavorava come bidella in una scuola. Aveva fatto anche lei la domanda come personale ATA, ma, a parte un periodo di supplenza per una maternità e altre piccole cose, non aveva trovato nulla. Il padre aveva lasciato lei e la madre quando lei era in seconda media. Si era rifatto una famiglia. Aveva avuto - non lui, la sua nuova moglie ovviamente - un bambino che lei vedeva tutte le volte che si recava a trovare il padre. Il bambino per essere carino era carino, peccato che fosse capriccioso e viziatissimo. Da quando aveva smesso la scuola il padre contribuiva al suo mantenimento con 250 euro al mese. Ogni volta che andava a trovarlo le dava 10 o 20 euro per comperarsi un trucco. Adorava truccarsi. Aveva decine di fard, fondotinta, correttori per i brufoli, mascara, smalti, rossetti, ombretti, matite per occhi e relativi prodotti per struccarsi. Suo padre un giorno le regalò un suo vecchio lap che aveva usato per lavoro, spingendola ad usare internet per migliorare la sua conoscenza dell'inglese e ampliare le sue conoscenze. A stare a casa senza far nulla si annoiava terribilmente e il computer si rivelò essere un ottimo compagno. Aveva iniziato a seguire varie youtubers che fornivano consigli su come truccarsi e pettinarsi. Tramite suo padre riuscì ad avere sul suo computer una versione piratata di un programma per editing dei video. Il vecchio lap del padre non era l'ultimo grido, ma funzionava e, per le sue esigenze, era sufficiente. Un po' per scherzo, un po' per noia un giorno si aprì un canale youtube e iniziò a caricare i video che creava. Parlava di un po' di tutto, essenzialmente diceva scemenze, raccontava e commentava in maniera ironica fatti buffi che le erano capitati o a cui aveva assistito o di cui era venuta a conoscenza. A volte elargiva consigli su come vestirsi, pettinarsi e truccarsi. Erano video senza pretese, tanto per passare il tempo e divertirsi e, infatti, all'inizio si era divertita moltissimo. Cominciarono ad arrivare i primi iscritti e il suo canale youtube raggiunse l'incredibile traguardo dei 1000 iscritti. Cominciò anche ad arrivare qualche soldino dalla pubblicità che vi inseriva. Arrivarono anche gratis prodotti di bellezza che doveva provare e poi descrivere nei suoi video. Bastava che dicesse:<<ehi oggi ho provato per la prima volta il tale ombretto della tale ditta. è questo, vedete? io l'ho sfumato con le dita, ma nella confezione c'è la spugnettina apposta. Io non so come vi troviate meglio. A me non piace usare la spugnettina, mi trovo meglio con le dita .... etc... etc....>>. Sembrava incredibile, ma c'erano tante ragazzine che guardavano i suoi video e che li commentavano. Era contenta, era contenta che i suoi video fossero visti, che ci fossero gli iscritti e anche che arrivasse qualche soldino. I soldini che arrivavano erano però troppo pochi per pensare di poter andare a vivere da sola, ma era pur sempre qualcosa e poi a lei non importava nulla di continuare ad abitare con la madre. Era un modo per non lasciarsi prendere dalla noia, dalla inedia e dalla delusione di non trovare alcun lavoro stabile. Un anno le capitò di fare la bidella in una scuola media per 6 mesi e un altro la commessa per 4 mesi, d'estate andava nel paesino del Molise, non lontano dal mare, del quale erano originari i suoi genitori. La zona costiera si era riempita di alberghi e pensioni che, a loro volta, nel periodo estivo si riempivano di villeggianti. Non si trattava di un turismo d'élite, si trattava di pensionati, di famiglie e di oriundi che non avevano perso i legami con i posti di cui erano originari. Per non dare fastidio e ingombro a fratelli e cugini, che ancora abitavano le vecchie case dei genitori e dei nonni, preferivano andare in albergo con colazione inclusa. Non le era difficile trovare un lavoro come barista o cameriera, per i mesi di luglio e agosto. Un suo zio aveva un bar con i tavolini sullo spiazzale, aperto fino a tardi e un altro suo lontano parente aveva aperto un piccolo bed and breakfast, riadattando la vecchia casa di un bisnonno che per uno strano giro di eredità aveva ricevuto. Non le dispiaceva il paesino del Molise, dove sua nonna, la madre di sua madre, ancora viveva e dovevano vivevano zii e cugini sia da parte di madre che di padre. Roma era un'altra cosa, ma lei e la madre mica potevano dire di vivere veramente a Roma. Vivevano infatti in un quartiere molto periferico, l'ultimo autobus passava alle 10 di sera e poi fino alle 5:30 del mattino successivo non c'erano più collegamenti. Da quando la vecchia panda si era rotta non avevano più comperato un'altra macchina, tanto la scuola dove lavorava la madre non era lontana e a lei, che in pratica non lavorava, la macchina non serviva. A 21 anni ebbe la prima vera storia d'amore. Si trattava di un ragazzo di un paio d'anni più grande che aveva frequentato la sua stessa scuola. La storia durò un paio d'anni. I primi tempi furono di pura felicità, ma poi iniziarono i primi dissidi. Aveva giocato a suo sfavore anche una certa inesperienza. Era stata - se ne rese conto successivamente - troppo appiccicosa, troppo asfissiante. Si dice che in amore vinca chi fugge e nel suo caso questo proverbio si adattava alla perfezione. Dio solo sa quante lacrime aveva pianto quando lui decise di lasciarla. Da vera stupida - adesso se ne rendeva conto - lo aveva subissato di messaggini e telefonate nelle ore più inverosimili del giorno e della notte. Troppo tardi si sarebbe resa conto che non c'è nessuno di più patetico e perdente di uno stalker.  In realtà c'è qualcuno di più patetico e perdente di uno stalker: chi si mette con il primo venuto al solo scopo di ingelosire l'ex è decisamente più perdente e patetico di uno stalker. Quanto a errori lei non si era fatta mancare niente. Aveva prima stalkizzato l'ex e poi si era messa, allo scopo di far ingelosire il suo ex e dargli non sapeva neanche lei bene quale lezione, con il garzone del supermercato. Le venivano ancora le lacrime agli occhi a pensare alla sua ridicolaggine. Ogni tanto le veniva su un tale magone che non ce la faceva ad alzarsi dal letto. Non aveva un lavoro, non aveva un ragazzo, nel quartiere si era fatta la fama della cretina, ma era giovane e aveva la vita davanti. Prima o poi avrebbe trovato anche lei un lavoro e un fidanzato che le volesse bene. E intanto le sue compagne di scuola e le sue amiche si erano fidanzate, avevano trovato un compagno, alcune convivevano, altre si erano addirittura sposate, avevano avuto figli. I quartieri di Roma, soprattutto quelli periferici, sono in fondo dei paesotti. Per strada, nei negozi si incontrano sempre le stesse persone e le capitava sovente di imbattersi in sue coetanee. Le vedeva in giro a braccetto con il loro fidanzato oppure al supermercato con un bambino per mano. A volte scambiava con loro qualche parola di saluto. In queste occasioni le sue amiche la aggiornavano sulle malattie del bambino, sui luoghi dove erano state in vacanza con il marito, su seccature o avanzamenti di carriera relativi al lavoro. Lei stava zitta e ascoltava. Cos'altro poteva dire? E intanto passavano le settimane, i mesi, gli anni. Arrivò per la madre, che aveva iniziato a lavorare giovanissima, il tempo di andare in pensione. Fu anche fortunata perché riuscì ad andare in pensione giusto poco prima che arrivassero la Fornero e la nuova normativa che della Fornero ha il nome. Avesse avuto un solo anno in meno di contributi sarebbe stata fregata. Appena in pensione la madre si recò nel paesino del Molise perché la nonna, ovvero la madre di sua madre, oramai molto anziana, non era più in grado di vivere da sola e, tra tutti i figli, la madre era la più libera di impegni. Di lì a poco sarebbe iniziata la stagione estiva e anche la nostra youtuber si trasferì in Molise a casa della nonna. Avevano mantenuto la casa a Roma e ogni tanto tornavano in città. Ben presto si resero conto che mantenere la casa a Roma era un inutile costo. A farle decidere di vendere la casa di Roma intervenne la morte della nonna, che aveva lasciato la casa in eredità alla madre e a un suo fratello. Se non volevano che la vecchia casa si vendesse era necessario riscattare la parte dello zio e per farlo servivano soldi. Inoltre la casa aveva bisogno di alcune riparazioni essenziali. Fu così che si risolsero a vendere la casa di Roma. Anche se non realizzarono molto furono abbastanza fortunate. Nel corso dei mesi successivi i prezzi, infatti, si sarebbero ulteriormente abbassati. La pensione della madre e il lavoro estivo della ragazza garantivano una relativa tranquillità economica. Nel frattempo la youtuber continuava a inserire video e nel suo paesino era una specie di celebrità. Non le mancavano i corteggiatori. Si trattava di paesanotti un po' ignoranti e buzzurri e declinò tutte le offerte. Non voleva ripetere l'errore commesso quando iniziò la relazione con il garzone del supermercato. Aveva solo 28 anni, ma sentiva l'assillo di vedersi passare gli anni belli della giovinezza. Avrebbe voluto sposarsi, mettere su famiglia, avere dei figli e le sembrava che il tempo si sprecasse inesorabilmente. Aveva delle amiche. Più che amiche alcune erano le sue fan di youtube. Ragazzine sciocchine delle scuole superiori. Si accorse di andare forte nel liceo di scienze sociali. Veniva spesso chiamata a feste. Per il suo carattere brioso - e quanto sforzo le costasse sembrare sempre briosa e ironica lo sapeva solo lei - iniziò anche ad essere richiesta come animatrice in serate di intrattenimento e negli spettacoli in piazza che si tenevano i sabati del periodo estivo. Lei era sul palco e le sue amiche in piazza. Come a Roma, anche lì le sue amiche della sua stessa età erano fidanzate, sposate, accasate e alcune anche con qualche bimbo e un po' lei se ne adombrava. Un giorno in una festa le capitò di conoscere quello che a lei sembrò l'uomo della sua vita. Aveva due anni più di lei. Era laureato in ingegneria gestionale, master alla bocconi, un ottimo posto di lavoro a Milano dal quale qualche tempo prima si era licenziato per lavorare in una vicina industria dolciaria. Economicamente ci aveva rimesso non poco, ma aveva valutato che la vicinanza ai genitori e un ritmo di vita meno frenetico ne valessero la pena. Infatti una buona parte dei soldi che si guadagnano a Milano va in spese di affitto, cene al ristorante, abbigliamento e altre cavolate simili. In paese si guadagnerà meno, ma si spende infinitamente meno. Da buon ingegnere sapeva fare i suoi calcoli. L'ingegnere sembrava gradire la sua compagnia e le sembrava che tra loro ci fosse anche una certa intesa e complicità. I segni zodiacali e anche gli ascendenti poi erano perfetti. Il sabato successivo l'ingegnere era sullo spiazzale a guardarla mentre lei introduceva sul palco i cantanti e i comici che erano previsti. Si sa come sono le feste di paese, il pubblico non è certo in religioso silenzio e gli spettacoli sono organizzati solo per divertire i villeggianti e costituire un'occasione di incontro. L'ingegnere era seduto vicino ad una sua amica di vecchia data che era in compagnia di una sua giovanissima parente venuta da Parma, dove abitava con i genitori, per passare, come tutti gli anni, il mese di agosto nel paese. Se la ricordava da piccolissima, una bambina viziata e capricciosa si era trasformata in una bellissima ragazza. La serata andò benissimo e alla fine ricevette tantissimi complimenti. Qualcuno le chiese addirittura l'autografo.  Il giorno dopo si svegliò tardi. Si sentiva soddisfatta, contenta. Finalmente la sua vita sembrava prendere una nuova piega. Era innamorata di uno splendido ragazzo che sembrava interessato a lei. Le serate le fruttavano qualche soldino. Qualche villeggiante la riconosceva come youtuber. Era davvero contenta. Si mise subito a fare un video da caricare su youtube proponendo come tema "quale personaggio del passato vi piacerebbe essere?". A lei oggi - chissà domani - le sarebbe piaciuto essere Grace di Monaco. Bellissima, con una carriera splendente davanti a sé, vi rinuncia per sposare il suo principe a mettere su famiglia. Nel video diceva anche che a volte le sarebbe piaciuto essere la bella Otero ed essere ammirata ed osannata da principi e sovrani. Altre volte invece Cleopatra. Di Cleopatra si ricordava qualcosa dei tempi di scuola. Come di Grace di Monaco anche della bella Otero era venuta a conoscerne l'esistenza per caso in internet. Non aveva una gran cultura e non deve stupire che le sole tre donne del passato che ammirasse erano, a seconda dei momenti, Cleopatra, Grace di Monaco e la bella Otero, perché in pratica conosceva solo quelle tre e si rammaricava che solo di Grace di Monaco si potesse fare l'oroscopo. Insieme a youtube la sua altra passione, a cui dedicava tempo, studio e impegno, era l'astrologia. Aveva avuto, in maniera un tantino piratesca, un programma che le permetteva di calcolare le posizioni dei pianeti e relative influenze fornendo semplicemente la data di nascita e l'orario. La quadratura di saturno con il transito di venere in quarta casa non era in realtà di buon auspicio per l'inizio di una nuova storia di amore, ma non se curò. L'ingegnere aveva un transito di marte in settima casa molto favorevole. Sicuramente, gli astri non mentono mai, l'ingegnere di lì a poco avrebbe iniziato una durevole ed intensa storia d'amore. Per il pranzo della domenica lei e la madre erano sempre invitate a casa del fratello della madre. Pensando all'ingegnere si pettinò e truccò con più cura del solito e di solito di cura ce ne metteva parecchia. Non vedeva l'ora che passasse quella noiosissima domenica. Il lunedì sarebbe potuta andare in spiaggia ed incontrare allo stabilimento balneare l'ingegnere. Il lunedì si svegliò di buon ora e scese in spiaggia prima del solito. Voleva arrivare in spiaggia prima dell'ingegnere. Con un certo disappunto lo trovò già lì che parlava con tono suadente e gentile con la ex-capricciosissima e ora bellissima cuginetta della sua amica storica. Si avvicinò alla coppia sfoderando un larghissimo sorriso, rivolto proprio alla cuginetta della sua amica. 'Ma guarda chi c'è! ma sei proprio tu? Ma come sei diventata bella! Vi conoscete? .... ah.... da sabato scorso.... eravate entrambi sullo spiazzo che mi stavate vedendo sul palco... ma figurati... bravissima no... tu, piuttosto, cosa fai?... hai finito il liceo classico.... 98. Perbacco, complimenti, un gran bel voto. e adesso? hai già passato i test alla bocconi e andrai a studiare a Milano... perbacco un corso tutto in inglese.... hai passato tutto un anno in Inghilterra 2 anni fa e sai l'inglese benissimo.... ma che brava'. Più la giovanissima ragazza raccontava di sé più si sentiva diventare verde dall'invidia.  Ma guarda un po' quella bambina viziatissima e capricciosissima cosa era diventata. Era combattuta tra il desiderio di rimanere per stare vicino all'ingegnere e il desiderio di allontanarsi il più possibile dall'oggetto della sua invidia. Ad un certo punto il telefonino le iniziò a squillare in borsa, diede uno sguardo al numero, era quello della pro loco che organizzava le serate del sabato, sicuramente volevano proporle una qualche attività, per lei era lavoro ed erano soldi che le entravano, si scusò e si allontanò per poter rispondere. 

Simile a un dio mi sembra quell'uomo

che da vicino

ti ascolta mentre tu parli
con dolcezza e con incanto sorridi. 

E questo fa sobbalzare il mio cuore nel petto.

Se appena ti vedo, subito non posso

più parlare: la lingua si spezza: un fuoco

leggero sotto la pelle mi corre:

nulla vedo con gli occhi e le orecchie

mi rombano:

un sudore freddo mi pervade: un tremore

tutta mi scuote: sono più verde

dell'erba; e poco lontana mi sento

dall'essere morta.
Ma tutto si può sopportare...  

Peccato per lei non aver mai avuto occasione di leggere quel frammento di Saffo che descriveva la sua situazione così bene. Quel frammento venne invece improvvisamente in mente alla giovanissima ragazza, ma la cosa le sembrò senza senso e non le dette peso. La cugina le aveva detto 3 o 4 giorni prima che la youtuber aveva rifiutato molte offerte amorose e in paese qualcuno diceva che fosse lesbica. Altri la trovavano solo insopportabilmente altezzosa e presuntuosa, probabilmente youtube, con tutti i suoi ben 3000 iscritti, le aveva montato la testa. Mai Alba, così si chiamava la giovanissima ragazza, avrebbe pensato di stare giocando il ruolo della rivale di Saffo. Va be' .... va be' .... lo so Saffo si sente male perché vede lei che è invaghita di lui e non il viceversa, ma chissenefrega.... la poesia funziona lo stesso.
La telefonata durò un bel po', le raccontarono tutta la tiritera di una specie di associazione o di una specie di asilo per bambini in vacanza e della serata conclusiva da tenere in piazza. Non poteva dire di no alla pro loco, ma per quella specie di cagata le davano veramente poco.  la convinsero a farla lo stesso e pazienza se i soldi erano veramente pochi. Le sarebbe seccato moltissimo che l'ingegnere l'avesse sentita parlare di compensi per telefono e si allontanò parecchio prima di trovare un posto sufficientemente silenzioso per poter parlare a voce bassissima. Quando ritornò non li trovo più dove li aveva lasciati. lanciò uno sguardo in giro, ma non li vide da nessuna parte. Si rammaricò di non avere indossato le lenti a contatto e di non avere portato gli occhiali. Le venne da piangere e decise di tornare a casa in fretta.  Mai avrebbe pensato che una giornata iniziata così bene e densa di aspettative potesse trasformarsi repentinamente in un dolore così acuto.  Per fortuna una sua amica la cercò sul telefonino 'dove sono? sto tornando a casa, perché? tu stai al bar della magnolia... hai appuntamento per andare al mercatino... sì, sì so dove è... saranno 10 km... Andate con la macchina.... c'è un posto anche per me...vi farebbe davvero piace se venissi... Torniamo per pranzo...va bene... vengo.... 10 minuti e sono lì'. Al mercatino non comperò nulla, ma in una bancarella una ragazza la riconobbe per averla vista in internet e le regalò una bambolina fatta all'uncinetto, una specie di portafortuna. Le sembrò di buon auspicio e iniziò a ritornale fiducia. In fondo mica li aveva visti baciarsi. Si erano conosciuti alla serata e si erano salutati. Lei era bellissima, d'accordo. Però a conti fatti c'erano 11 anni di differenza. Troppi. Si convinse che era difficile che un ingegnere trentenne si sentisse attratto da una che aveva appena finito le scuole superiori. L'età per il momento giocava a suo vantaggio. Al ritorno scesero per un aperitivo nel bar centrale del paese. Proprio davanti al bar si imbatté nell'ingegnere. Era solo. 'Dove ero andata? Dove eravate andati voi, piuttosto. Non vi ho più visti.... Faceva caldo...Eravate al chiosco per prendervi una granita.... no, non vi ho visti'.  Sorrise calorosamente, un po' troppo calorosamente. A vederla chiunque avrebbe immaginato una persona improvvisamente sollevata e rincuorata dopo una grave preoccupazione. Lo immaginò anche l'ingegnere, che però non seppe o non volle interpretare in maniera corretta la situazione, anche se, sotto sotto, ne sospettò il motivo.
'Ti fermi anche tu per un aperitivo?' 'Perché no'. 'Hai qualche programma per oggi pomeriggio?' 'Io e Alba abbiamo prenotato il campo da tennis per le 4. Farà un po' caldo, ma dopo non c'era più posto' 'In quale campo andrete? al sant'andrea?' 'Oh per carità, sono socio dello sporting club'. Lo sporting club era il circolo più esclusivo e costoso della zona e si trovava nel paese vicino. Ne doveva avere di soldi a disposizione l'ingegnere per essere socio dello sporting club. Al pensiero che per andarci occorresse prendere la macchina la youtuber si rabbuiò, prefigurando una situazione che non le piacque per niente. All'ingegnere venne in mente il verso di una poesia 'E l’Altra intanto
vedevo: triste accanto a quell’adolescenza!'
Si chiese chi mai ne fosse l'autore, ma non si sforzò un granché e il nome di Gozzano non gli sovvenne.
Non voglio raccontare in dettaglio quel che successe al ritorno dalla partita di tennis tra l'ingegnere e Alba, ma la mattina dopo non si videro in spiaggia né lui né lei e tanto bastò per far precipitare la nostra youtuber in uno stato di agitazione che divenne acuta sofferenza quando li vide di pomeriggio passeggiare tenendosi per mano per il corso principale. Pazienta, pazienta. è solo un amorazzo estivo, che finirà con le piogge d'autunno e cadrà a terra come una foglia secca. Anzi finirà anche prima. Lei a fine mese partirà per Milano, lui resterà qui. Ci sarò io a consolarlo. Si immaginava cosa avrebbe detto, cosa avrebbero fatto. Immaginava situazioni, dialoghi, fatti. Doveva solo aspettare che questa tormentata estate finisse. Pazienta, pazienta, così si diceva la youtuber. Per non stare troppo male, evitava di andare nello stabilimento dove sapeva che andavano Alba e l'ingegnere, che nel frattempo si era presentato ai genitori di Alba. Pur andando in un altro stabilimento balneare, continuava la sua vita cercando di fare le solite cose. Arrivò la fine d'agosto. Da lì a qualche giorno Alba sarebbe andata via.  L'ultimo giovedì d'agosto decise di recarsi alla spiaggia abituale di Alba e l'ingegnere. Li trovò lì e li salutò cordialmente, cercando, con successo, di nascondere la sua gelosia. Rimase qualche minuto con loro a parlare del più e del meno. Nell'allontanarsi sentì riprendere il dialogo che il suo arrivo aveva interrotto. Lei diceva: 'ti dicevo... uno spettacolo bellissimo... avevano ridotto le parti del coro, ma non lo avevano eliminato completamente. si sentiva una voce, solo una voce, in stereofonia, un effetto strano, gli attori poi eccezionali, straordinari, Giocasta era vestita con una tunica di un qualche materiale particolare perché cambiava completamente colore con la luce e la scena veniva illuminata con dei fari colorati che creavano effetti particolari sia con il vestito di Giocasta che con la scenografia che era semplicissima. ' Intuì che la ragazza stesse descrivendo uno spettacolo teatrale e si rammaricò di non sapere chi fosse Giocasta  e di non essere mai andata a teatro, neanche quando, più di 10 anni prima, la prof di italiano organizzava e procurava i biglietti per l'Eliseo o l'Argentina. Li organizzava sempre per la domenica pomeriggio e lei non aveva mai avuto voglia di sobbarcarsi quello strazio. Non immaginava che si potesse parlare con entusiasmo di uno spettacolo teatrale. Che stupida che era stata. Si sentì improvvisamente inadeguata per un ingegnere. Di colpo capì che il massimo a cui potesse ragionevolmente aspirare era uno dei tanti corteggiatori che lei aveva rifiutato. Il massimo a cui potesse ragionevolmente aspirare era fare da presentatrice nei miseri spettacoli in piazza che la pro loco riusciva ad organizzare negli 8 o 9 sabati di luglio e agosto. Cosa avrebbe mai fatto quando sua madre fosse morta? Che professionalità aveva? Se si fosse impegnata di più a scuola, magari sarebbe potuta andare anche lei all'università. la madre avrebbe fatto qualsiasi sacrificio pur di vederla laureata. Percepì con chiarezza di non essere altro che una fallita. una fallita senza futuro né possibilità di riscatto. poteva mai pensare di vivere facendo i suoi video di youtube o la presentatrice?  Che cosa poteva offrirle il paese dove si erano andate a cacciare, anche per causa di forza maggiore, lei e la madre? Be' però non era detto. In fondo l'ingegnere aveva deciso di lasciare un ottimo e ben remunerato posto a Milano per lavorare lì, per abitare lì. Conosceva le ragazze del luogo. Lei era carina e anche un po' meno buzzorrotta della media. Ben molto meno buzzorrotta della media. Usava internet con facilità. Rispetto alle altre sue coetanee del paese lei era ipertecnologica e questo le creava attorno un certo grado di curiosità e fascino. Cos'altro è il fascino se non l'evocazione di qualcosa di ignoto di cui percepiamo la mancanza? Ecco, in quel posto saper caricare un video in youtube rendeva una donna della sua età molto interessante, come a lei in quel momento sembrava affascinantissima una che si chiamava Giocasta. Appena tornata a casa si sarebbe buttata a leggere tutto quello che in internet avrebbe trovato su di lei. Avrebbe studiato con impegno e avrebbe colmato la sua ignoranza. Tanto lui sarebbe rimasto lì, nello stesso posto dove era lei. Il giorno successivo per puro caso si imbattè nell'ingegnere, era in fila alla posta, doveva spedire una raccomandata. Lo salutò con calore. L'ingegnere sembrava avere una fretta dannatissima. Mentre era in coda, le comunicò che da Milano era arrivata una proposta di lavoro estremamente allettante. In pieno agosto di solito è tutto chiuso, fermo. Milano sembra una città un po' spettrale per chi è abituato a vederla negli altri periodi dell'anno. Bene proprio in agosto il direttore generale di una società internazionale gli aveva mandato una sfilza infinita di email e gli aveva proposto di fare il direttore della filiale di Milano, in pratica la filiale di Italia, visto che in tutta Italia l'unica che c'era era quella di Milano. Si stava godendo tranquillo la vacanza al mare ed improvvisamente nella sua vita era entrato un uragano che l'aveva sconvolta. Si era innamorato, fino ad allora non gli era mai capitato. La proposta di lavoro era estremamente allettante e poi a Milano ci sarebbe stata lei e lei era Alba, alba come un nuovo giorno, una nuova vita che non vedeva l'ora di vivere e assaporare fino all'ultima goccia. Doveva fare tutto in fretta e aveva tantissime cose da sbrigare. Tutto doveva essere pronto nell'arco di una settimana. Non il lunedì prossimo, che era ancora agosto, ma quello successivo avrebbe dovuto prendere servizio a Milano. Arrivato il suo turno spedì la raccomandata. La salutò dicendo che non sapeva se l'avrebbe rivista prima di partire, incontrarsi alla posta per caso era stata proprio una felice circostanza, arrivederci quindi alla prossima estate. 
Si sentì agghiacciare, sentì le ginocchia diventare liquide, si appoggiò al bancone per sorreggersi. 'L'importante è sapere quel che ci rende felice. Ti faccio i miei migliori auguri per il nuovo lavoro e per tutto il resto'. Furono le sole cose che riuscì a dire prima che lui uscisse di corsa dalla posta. 
Il giorno dopo presentò lo spettacolino che i bambini dell'associazione ricreativa avevano preparato. Fece del suo meglio, ma aveva proprio la testa altrove. Si imbrogliò con la scaletta e chiamò prima un gruppo di un altro. Non aveva aperto uno dei due microfoni quando due bambini dovevano recitare un dialogo. A parte le prime due file, il resto degli spettatori ebbe l'impressione di assistere ad uno strano monologo. Si sforzò di sorridere, ma proprio non le veniva. Lui sarebbe ripartito presto e si era innamorato di un'altra. Lui sarebbe ripartito tra una settimana. Forse anche meno. Lui sarebbe ripartito per vivere una vita di desiderio, amore e successo e a lei sarebbe toccato un lungo inverno durante il quale avrebbe mangiato solo sabbia. 'Ecco adesso Dario e Adalgisa ci cantano... ci cantano.... non è questo il foglio... Dario e Adalgisa cantano 44 gatti.' Lo sapeva pure lei che non è da professionisti ingarbugliarsi con i fogli e si dovrebbe almeno chiedere a Dario ed Adalgisa se gli piacciono più i cani o i gatti, se hanno un gatto e dopo l'esecuzione almeno bisogna dire che sono stati bravi. che accidenti almeno una volta da piccolina le sarà capitato di vedere mago zurlì o qualcuno del genere. La presentatrice di bambini più incapace della galassia.  L'ingegnere partì per Milano il giovedì successivo. 2 giorni dopo la youtuber fu trovata impiccata nella sua stanza con accanto un biglietto in cui chiedeva perdono a sua madre per il gesto.   

Commenti

  1. Uffa. Sono appena le 5.20. Saffo e l'impiccata tutto d'un fiato. Che magone. I tuoi studenti dovrebbero leggersi questa microstoria.

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  2. i miei studenti? anche no. le mie microstorie sono spesso tristi. la poesia di saffo però è bellissima

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  3. E le storie tristi ai ragazzi non si raccontano? Li lasciamo tutti in balia di elisabetta canalis e francesco totti?

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    1. insegno matematica e fisica. durante le mie lezioni alcuni si annoiano, altri si divertono, alcuni stanno a sentire e provano a capire, altri si distraggono. Vorrei che tutti stessero attenti e provassero a capire.
      Vedo che i miei colleghi di italiano, soprattutto al biennio del classico, a volte assegnano da leggere libri che personalmente non avrei scelto. 1985 di orwell, il signore delle mosche, cuore di tenebra e altri libri in cui emergono volontà di sopraffazione, sadismo, cattiveria, avidità. non so perché lo facciano, ma lo fanno. altri fanno quel che farei io al posto loro e propongono calvino, fenoglio, pavese. io proprrei in realtà la bellonci o, se proprio proprio, la yourcenar. tu cosa proporresti ai ragazzi del biennio?.

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  4. L'isola di arturo. O Pennac. Il primo libro che fecero leggere a me, al ginnasio, fu il nome della rosa. Il secondo, delitto e castigo. Bah.

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  5. pennac è carino. anche l'isola di arturo. in effetti delitto e castigo non mi pare proprio adatto. i racconti di calvino, per, mi paiono più adatti. all'inizio proporrei novelle, racconti, romanzi breve. ora che ci penso l'uomo e il cane di cassola mi sembrerebbe adatto. anche le novelle di pirandello. forse forse le novelle di pirandello

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  6. E il prof di matematica non può suggerire ai ragazzi un libro da leggere?

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    1. non ognuno deve rispettare i propri confini e non criticare l'operato dei colleghi. a volte non succede, il cdc è spaccato.... insomma.... meglio di no. al massimo può suggerire la lettura di libri che abbiano una qualche attinenza con la matematica o con la fisica. calvino ha scritto un raccionto che si chiama tcon0 o qualcosa del genere. parlava del big nang sotto forma di favola, era anche carino. oppure c'è guida per autostppisti galattici. per la chimica c'è il sistema periodico di primo levi.
      a proposito di libri da far leggere, ovviamente se questo è un uomo e la tregua

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  7. Non pensavo ci fosse questa chiusura. Io lascio spesso in classe i libri che ho finito di leggere, magari li prende un altro prof o la signora delle pulizie, o i ragazzi li passano ai genitori...

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    1. un conto è che dici 'ho appena finito questo libro, mi è piaciuto moltissimo' e la cosa finisce lì. un altro conto è per compito vi assegno, entro il tale giorno dovete portare la scheda in cui c'è autore, tito, anno di pubblicazione, genere, riassunto sintetico e riassunto capitolo per capitolo etc etc etc. comunque raramente mi capita di dare consigli.
      tu cosa insegni?

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  8. Matematica. In teoria pure fisica, ma se posso la evito.

    Pensavo a libri suggeriti e basta. I compiti non sono suggeriti, sono imposti. Più o meno.

    Il giovane holden dice mio marito. Qualcosa di Poe. Lui all'epoca leggeva gli Urania.

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    1. infatti, si parlava di libri dei quali veniva imposta la lettura con tanto di tempi e relazione. far leggere obbligatoriamente il signore delle mosche mi lasciava perplessa, però probabilmente era inserito in tutto un percorso didattico. credo che tutti, se possiamo, evitiamo di insegnare fisica. si sbaglia approccio comunque

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