La politica: arte di mediare tra sentimento popolare, considerazioni economiche, necessità umanitarie e convivenza sociale

Il mio commento di oggi prende spunto da un brutto episodio capitato in Trentino. Per chi volesse saperne di più il link è:
http://www.repubblica.it/cronaca/2018/04/15/news/trentino_vuole_ospitare_migranti_casa_bruciata-193920909/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P5-S1.8-T1.
No so quali fossero le considerazioni che hanno invogliato il proprietario di un B&B a mettere a disposizione la sua struttura per ospitare alcuni immigrati, è possibile che sia stato animato da sinceri sentimenti di accoglienza e solidarietà, è possibile che sia stato allettato da considerazioni di natura strettamente economica. In ogni caso lo ha fatto. Quanti mai avrebbero potuto essere questi immigrati? Trattandosi di 8 camere, al massimo avrebbero potuto essere 20 o giù di lì. 20 immigrati, da inserire in una in una zona geografica economicamente solida ed efficiente, a me, personalmente, sembra anche una buona idea. Ci sono stalle, impianti sciistici, strutture alberghiere, piantagioni di alberi da frutto dove questi immigrati avrebbero potuto trovare anche una attività lavorativa. In fondo non è mica necessario avere chissà quali strumenti linguistici e culturali per raccogliere mele, mungere mucche, pulire stalle o lavare vetri. E invece Casapound e Lega sono insorte contro questa iniziativa e c'è stato addirittura un tentativo di incendiare il B&B. La giusta esecrazione nei confronti di questo episodio deve, a parer mio, accompagnarsi anche ad un ascolto delle ragioni che, per quanto becere possano essere, hanno spinto questi teppisti ad agire così. Si tratta di un sentimento di rifiuto aprioristico nei confronti di persone che sono in uno stato di oggettiva difficoltà. Si può discutere su come limitare questo flusso immigratorio, si può discutere di come trattare i casi di clandestini che non hanno il diritto di essere accolti - ricordo infatti che a chi scappa da zone di guerra è riconosciuto il diritto ad essere accolto, peccato che siriani e afghani siano pochissimi e invece sono tantissimi nigeriani, algerini e altri che non sono scappati da catastrofi umanitarie -, ma non è, a mio avviso, in discussione la necessità di accogliere profughi di guerra o da altre calamità. 
Mi pare ovvio che ci debba essere una gestione politica e mi pare ovvio che la politica debba saper mediare istanze tra loro contrastanti. Quello che è mancata in questo frangente è stata proprio una gestione politica. Ritengo che se avessero gestito la cosa esplicitando che esclusivamente i profughi di guerra hanno diritto ad essere accolti in strutture ricettive, non ci sarebbero state molte riserve e  sentimenti xenofobi non avrebbero preso il sopravvento.
A me sembra che questi sentimenti xenofobi abbiano origine da un senso di subire un sopruso. è un sopruso vedere continuamente arrivare eserciti di persone che NON stanno scappando da guerre, NON stanno scappando da carestie e che vengono qui al solo scopo di arricchirsi in breve tempo con attività illecite. è nella memoria di tutti il caso della povera ragazza ammazzata da una banda di nigeriani e capisco, quindi, le riserve di chi non vuole immigrati vicino a casa sua. Credo che un senso di paura sia anche sano. Diverso è il caso di una famiglia siriana che sta scappando da bombe e devastazioni. Sono sicura che in Trentino l'eventuale famiglia siriana si sarebbe integrata senza troppe difficoltà e anche il più acerrimo leghista non si sarebbe opposto ad accoglierla. Lega e Casapound hanno invece cavalcato il sentimento di ostilità provocato dal fatto che sono troppi quelli che arrivano in Italia senza il diritto di essere accolti. A volte, se non spesso o addirittura sempre, i sentimenti popolari nascono da considerazioni di tipo egoistico, spesso questi sentimenti si esprimono in ragionamenti beceri e, a volte, in azioni inaccettabili. Ignorare e calpestare questi sentimenti è comunque un gravissimo errore.    

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