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Visualizzazione dei post da settembre, 2017

breve considerazione su un fatto di cronaca

Anche oggi una donna, in questo caso una ragazza giovanissima, è morta per mano del suo fidanzatino. 16 anni lei, appena un anno di più lui. è stato coniato un nuovo termine per questo genere di situazione: femminicidio. Trovo il termine orrendo, ma trovo interessante che si sia sentita la necessità di inventare un termine nuovo, talmente frequente è la situazione. Cambiano i nomi, cambiano le età, cambia l'ambiente, ma la storia è sempre quella: una relazione conflittuale, tormentata e alla fine un fidanzato, un convivente, un marito uccide la controparte. Si individua nel maschilismo dell'uomo, nel suo malato senso di possesso la causa di questo tipo di crimine, sempre così terribilmente uguale da diventare persino noioso. in realtà  non esiste carnefice senza vittima e non esiste vittima senza carnefice. sono i due poli di una stessa relazione. quello che veramente è malato è la relazione, di cui entrambi i poli sono responsabili. se si vogliono davvero ridurre i femminicidi

storie dei giorni nostri: incinta a 15 anni

A dir la verità non è proprio una storia dei giorni nostri. Era il 2003 e da allora sono passati 14 anni e mezzo. Non sono pochi, ma non sono nemmeno tanti. Marta - ma i giornali specificano che è un nome di fantasia - ha 15 ed è incinta di Henri - chissà se il nome Henri è anch'esso di fantasia -. Sono giovani i due ragazzi e non vogliono tenersi il bambino. Se solo la ragazza fosse di 3 anni più grande il problema non si porrebbe in maniera così drammatica, potrebbe abortire senza dover chiedere il permesso a nessuno, ma è minorenne e, per poter interrompere la gravidanza, c'è  bisogno del permesso dei genitori e i due ragazzi sanno che i genitori di Marta quel permesso non lo daranno mai.  I due ragazzi non sanno cosa fare, precipitano in uno stato di angoscia. Quel bambino non lo vogliono, non lo vogliono affatto. è stata una leggerezza, lo sanno bene. Questione di sfortuna. Non ci si può rovinare la vita per un attimo di ... di... gioia? sfiga? superficialità? Non sanno di

storie dei nostri giorni: strangolata e fatta a pezzi

A ferragosto un atroce delitto è avvenuto a Roma: una donna è stata strangolata e poi fatta a pezzi con una sega. L'autore del delitto è il fratello che viveva con la vittima in un appartamento al Flaminio. Secondo alcuni giornali l'appartamento, in cui è avvenuto il feroce delitto, era di proprietà della vittima che lo aveva eredidato dai genitori. La donna vi si era recata a vivere nel 2005, a seguito della morte della madre. I giornali non lo dicono, ma è possibile che al momento della sua morte, la madre stesse ospitando nel suo appartamento futuro omicida e fratello della vittima. I giornali non lo hanno detto, ma è possibile che la sorella non avesse avuto il coraggio di sbattere il fratello fuori di casa. Se lo avesse fatto forse sarebbe ancora viva ed invece è iniziata una convivenza difficile. Non erano anziani né il fratello né la sorella: 62 anni il fratello omicida e 59 la sorella vittima, che per sbarcare il lunario affittava a studenti una stanza dell'appartam