storie dei giorni nostri: incinta a 15 anni

A dir la verità non è proprio una storia dei giorni nostri. Era il 2003 e da allora sono passati 14 anni e mezzo. Non sono pochi, ma non sono nemmeno tanti. Marta - ma i giornali specificano che è un nome di fantasia - ha 15 ed è incinta di Henri - chissà se il nome Henri è anch'esso di fantasia -. Sono giovani i due ragazzi e non vogliono tenersi il bambino. Se solo la ragazza fosse di 3 anni più grande il problema non si porrebbe in maniera così drammatica, potrebbe abortire senza dover chiedere il permesso a nessuno, ma è minorenne e, per poter interrompere la gravidanza, c'è  bisogno del permesso dei genitori e i due ragazzi sanno che i genitori di Marta quel permesso non lo daranno mai.  I due ragazzi non sanno cosa fare, precipitano in uno stato di angoscia. Quel bambino non lo vogliono, non lo vogliono affatto. è stata una leggerezza, lo sanno bene. Questione di sfortuna. Non ci si può rovinare la vita per un attimo di ... di... gioia? sfiga? superficialità? Non sanno dire nemmeno loro quell'attimo lì che attimo fosse. Avrebbero dovuto stare più attenti. Sì, con il senno del poi siam capaci tutti a dirlo. E adesso chi lo dice ai genitori di Marta? Come fa Marta a dire ai suoi genitori di essere incinta? Non sanno dove sbattere la testa i due ragazzi. Per fortuna c'è la madre di Henri che li capisce. Anche lei è d'accordo che quel bambino non debba nascere. Suo figlio, il suo unico figlio, ha solo 17 anni. La loro è solo una storiella di fidanzatini adolescenti. C'è da rovinarsi la vita ad avere un bambino così presto. Suo figlio non può ritrovarsi con una simile responsabilità così giovane. E anche la ragazza, in fondo, sarebbe meglio anche per lei se abortisse. E non è mica solo colpa di suo figlio. Anche Marta ha le sue colpe e le sue responsabilità. Certe cose si fanno in due. Già Henri è immaturo, superficiale, inaffidabile, non va per niente bene a scuola, se avrà un figlio c'è il rischio che si perda del tutto. No. Quel figlio non deve nascere. Purtroppo è povera, se fosse ricca non ci sarebbero problemi. Con i soldi ci si può permettere un aborto da qualche ginecologo privato. Invece non ha una lira e neanche lei sa dove sbattere la testa, però forse una soluzione c'è. A Rivoli, dove abitano, c'è un consultorio della ASL specializzato in problemi degli adolescenti. Lei ha sentito che in quel consultorio ci sono assistenti sociali che, in caso di gravi problemi in famiglia, possono prestarsi finanche a fare richiesta di aborto. Sembra una soluzione. Si recano tutti e tre speranzosi in una autorizzazione e vengono accolti da una assistente sociale alla quale spiegano tutta la situazione. Ma i genitori di Marta sono dei tipi violenti? No, no, assolutamente. Ci sono particolari problemi in famiglia, nelle relazioni familiari? No, no, assolutamente. Sono dei genitori carenti? No, carenti no. Sono molto cattolici e non acconsentirebbero all'aborto. Sono molto cattolici e non capiscono. Essere molto cattolici però non implica un quadro socialmente rischioso. L'assistente era ferma. Non avrebbe mai dato il consenso per un aborto all'insaputa dei genitori di Marta. L'assistente sociale è madre di una ragazza adolescente, si mette nei panni dei genitori di Marta e si mette anche nei panni di Marta. Le dà  il numero del cellulare: <<chiamami in qualsiasi momento, fosse anche solo per dirmi Ciao...>>   Le sta vicino, le consiglia come dire ai suoi genitori della sua gravidanza, la rincuora, la sostiene, cerca di darle sicurezza, le asciuga le lacrime, l'accompagna a fare gli esami clinici. Il comportamento di Henri e di sua madre probabilmente la irrita. Me li immagino piagnucolosi, nervosi, arroganti, prepotenti e tanto ignoranti. Non conoscevano nulla della normativa vigente e pretendevano che l'assistente commettesse un reato da radiazione perenne dai pubblici uffici per toglier loro le castagne dal fuoco. Non sappiamo - i giornali non lo hanno detto - se nel dirlo ai suoi genitori Marta fosse accompagnata da Henri oppure no. Probabilmente no. Marta fu probabilmente lasciata sola ad affrontare i suoi genitori e, come previsto, i genitori furono irremovibili. L'aborto non è neanche da pensare. Sarebbe omicidio. Un peccato tremendo contro Dio. Comunque Marta non preoccuparti. In casa ci sarà posto anche per lui. Ci siamo noi che ti sosteniamo. Non dovrai nemmeno smettere di andare a scuola.  Una nuova vita è sempre una cosa bella. Possiamo immaginare la tensione tra la madre di Henri e la madre di Marta.  Sicuramente la madre di Henri avrà provato a far cambiare idea ai genitori di Marta, che saranno rimasti basiti e offesi dalla pretesa che Marta abortisse. E già... ad abortire sarebbe Marta, mica Henri. Sarebbe Marta a  dover convivere in futuro con il senso di colpa. Stia tranquilla, signora. Soldi a lei non gliene chiederemo e men che meno a suo figlio, ma Marta porterà a termine la sua gravidanza. Non acconsentiremo mai a farla abortire. Pochi giorni dopo, il 6 gennaio 2003, Henri si impicca. 
I giornali riportano che in data 9 febbraio l'assistente sociale è stata presa a pugni e schiaffi dalla madre di Henri. La donna accusava infatti l'assistente sociale del suicidio del figlio. Marta avrebbe dovuto abortire e l'assistente sociale - a dire della madre di Henri - non aveva adempiuto al suo dovere, che, sempre a suo dire, non era quello di sollecitare i due ragazzi ad un'assunzione di responsabilità, ma quello di procurare una interruzione di gravidanza ad una minorenne all'insaputa dei suoi genitori.   
Quello che è successo il 22 febbraio del 2003 merita di essere riportato interamente e non solo riassunto. Ecco quanto riportato dalla repubblica.

Esposto alla Procura per il suicidio di Henri

Arriva negli uffici della Procura della Repubblica di Torino la tragica vicenda di Henri, lo studente di 16 anni che il 6 febbraio scorso si è tolto la vita, impiccandosi nel garage della sua abitazione nel centro di Rivoli, dopo aver saputo che alla sua fidanzata quattordicenne era stato negata l' autorizzazione all' interruzione della gravidanza non voluta. Gli avvocati Marco Colla e Loredana Gemelli, i legali della famiglia del ragazzo, nei prossimi giorni presenteranno alla magistratura un esposto contro l' assistente sanitaria del consultorio di Rivoli, Elena Vernero, e contro Luca Gandiglio, l' assistente sociale del Consorzio Intercomunale Socio-assistenziale, a cui si rivolse la giovane fidanzata di Henri. Dopo aver ricostruito nel dettaglio quando accaduto dopo il 20 gennaio scorso, data in cui la madre del ragazzo si presentò per la prima volta al consultorio di via Piave ed ebbe un colloquio con Elena Vernero, informandola della gravidanza della fidanzata di Henri e della sua decisione di abortire, i due avvocati ipotizzano ben tre reati da parte dell' assistente sociale e dell' assistente sanitaria: abuso di ufficio, minacce e violenza privata. Dal racconto della madre e della ragazza di Henri, secondo i legali, emergerebbe che sia la funzionaria del consultorio sia l'assistente sociale non solo ebbero un comportamento intimidatorio nei confronti della giovane che insisteva per interrompere la gravidanza senza avvertire i genitori, ma diedero anche informazioni sbagliate spiegando che il parere del giudice tutelare, che avrebbe dovuto concedere o meno l' autorizzazione all'intervento, era vincolato alla loro relazione, relazione che richiedeva l' autorizzazione dei genitori. E la ragazza di Henri ai due avvocati ha ripetuto: «Il giorno prima che Henri si uccidesse avevo incontrato l' assistente sociale del Cisa. Mi diede appuntamento per il giorno dopo dicendo che, se non mi fossi presentata, avrebbe informato lui i miei genitori della mia gravidanza. Il giorno dopo mi ha telefonato chiedendo: "Non dovevi passare da me?". La sera prima Henri era morto~». La ragazza rispose freddamente: «Sto arrivando». Poco dopo lei e la madre del suo ragazzo fecero irruzione negli uffici del consultorio e aggredirono i due operatori. Ora a Luisa P., la madre di Henri, ma anche ai suoi avvocati, da giorni arrivano decine di lettere di persone che affermano che indifferenza e modi bruschi erano la norma nel consultorio di via Piave. La dottoressa Isabella De Marco, direttore del distretto sanitario da cui dipende il consultorio, spiega: «Due giorni dopo la morte di quel ragazzo sua madre è stata nei nostri uffici per due ore. Le abbiamo offerto tutta la nostra assistenza~». E il dottor Paolo Marforio, direttore sanitario dell' Asl 5 ricorda: «La nostra inchiesta non ha appurato nessuna violazione e siamo ancora in attesa di conoscere la decisione della ragazza circa l' interruzione della gravidanza~».

Invece i genitori di Marta non risultano aver picchiato nessuno né presentato esposti.

In seguito all'esposto sopra riportato in internet non vi è traccia né di sanzioni disciplinari né di alcun provvedimento giudiziario. Evidentemente le accuse mosse erano state ritenute infondate e calunniose.

Il bimbo nel frattempo è nato e, facendo un po' di conti, adesso dovrebbe frequentare la prima superiore. Marta, di cui si ignorano le generalità, non dovrebbe avere neanche trentanni. Sarebbe interessante sapere cosa Marta ha da raccontare ora su questa vicenda. Sarebbe interessante sapere se ora sia contenta oppure no della nascita di suo figlio. Ci si augura che nel frattempo sia cresciuta, sia maturata.  Sulla madre di Henri non nutro molte speranze. Per quanto mi sforzi non riesco a provare per lei né pena e né solidarietà.

Commenti

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  2. Vicenda interessante come caso di coscienza. È una di quelle situazioni in cui è difficile esprimere dei giudizi netti. Semmai sono le leggi correnti che, fatalmente, non sono adeguate a coprire tutti i casi che si possono verificare in tema di aborto. Io trovo per es. che anche un'adolescente di 17 anni dovrebbe avere l'ultima parola sulla prosecuzione o meno della sua gravidanza, indipendentemente dalla volontà dei suoi genitori.

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    1. la normativa prevede che la capacità di intendere e volere venga raggiunta a 18 anni e non prima. prevede così. Fino a 18 anni non si può acquistare o vendere case, non si può guidare una macchina, non si può neanche comperare un motorino, non si può esercitare il diritto di voto. nulla di strano che non si possa decidere se tenere un figlio oppure no. forse si potrebbe abbassare la soglia della maggiore età e anticiparla di un anno. io non sarei contraria ad anticiparla di un anno. ritengo però che i genitori debbano dare il loro consenso per praticare una interruzione di gravidanza su una ragazzina minorenne. la donna forse diventa fertile troppo presto. una volta non era strano sposarsi a 16 anni, adesso sembra una roba da pedofili.

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    2. Fosse per me, la maggiore età la porterei a 23 anni, non prima. Nelle società del benessere si matura tardi perché si viene tenuti a lungo nella bambagia e in una situazione "limbica" che può durare fino a 40 anni e oltre in certi casi. Però una gravidanza è un evento troppo intimo per poter essere lasciato alla decisione dei genitori. Non è come comprare un motorino: è qualcosa che accade dentro di te e che ha implicazioni decisive per il tuo futuro. Soprattutto per il tuo futuro immediato, di adolescente. Avere un figlio significa dover dire addio all'adolescenza e a tante altre cose insieme. Questa, a mio avviso, non è una decisione che si possa lasciare ai genitori.

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    3. io invece l'anticiperei. almeno si svegliano. se fai una fesseria, se commetti un reato rischi il carcere vero, con delinquenti veri. e vediamo se fai ancora il fesso

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    4. In Italia? Ma se danno i domiciliari anche a chi uccide la morosa ed è reo confesso. Qui, con la scusa che sono troppo pieni, non va più in carcere nessuno.

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    5. beh... qualcuno ogni tanto ci va. con lo spaccio di droga non sono teneri

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  3. come faccio a rispondere ad un commento eliminato?

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    1. L'avevo eliminato perché c'era un errore che non potevo correggere. Purtroppo non è possibile correggere i commenti se non eliminandoli e riscrivendoli.

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  4. Anche perché non vedo quale grande differenza ci possa essere in termini di sviluppo psichico e di maturità tra una 17enne e una 18enne. Sappiamo benissimo tutti quanti che la maturità c'è chi la raggiunge prima e chi dopo, e che una gravidanza indesiderata può capitare anche a chi è adulto e responsabile dei suoi atti. Secondo me in questi casi una commissione di medici e psicologi dovrebbe esprimersi sulla possibilità o meno di una minorenne di decidere autonomamente se abortire o tenere il bambino.

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    1. beh... credo che ci siano di mezzo delle questioni di diritto. tutti i codi si reggono su assunzioni filosofiche e poi le varie norme vengono dedotte per sviluppo logico dai principi generali di base.
      ora tu puoi scegliere se sei ritenuto pienamente capace di intendere e volere. prima della maggiore età qualsiasi cosa faccia un ragazzo ne rispondono i genitori. se il ragazzo danneggia qualcosa sono i genitori che debbono risarcire. se un ragazzo è molto discolo viene allontanato dalla famiglia perché non sa tenerlo o educarlo. e se una rimane incinta a 17 anni? è giusto oppure no che abbia un bambino che non vuole? e se poi cambiasse idea? bah... sai... i genitori sono responsabile di lei, visto che è minorenne. certo la situazione è spinosa

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  5. Guarda che l'orologio del blog è sul fuso orario di Los Angeles :-D

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    1. e come faccio adesso a cambiarlo? mi sa che su los angeles ci si deve essere messo da solo

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    2. Vai su --> Impostazioni --> Lingua e formattazione --> Fuso orario --> Roma

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  6. lo sclero della madre di henri è lo sfogo di una persona che non ha il senso della responsabilità. se marta è rimasta incinta è colpa della fatalità. se i genitori di marta rifiutano di farla abortire gli assistenti sociali devono provvedere a farla togliere dalla patria potestà, affidarla ad un giudice tutelare affinché si proceda con l'aborto, se l'assistente sociale - consapevole che la patria potestà è un diritto che non può essere alienato perché la madre di henri così vorrebbe - si rifiuta allora si fa un esposto contro gli assistenti sociali che hanno osato parlare di assunzione di responsabilità. io capisco lo sclero, capisco che una simile donna prenda a schiaffi l'assistente sociale. capisco quali meccanismi la muovano ed umanamente la trovo riprovevole. forse anche ributtante e disgustosa.

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