considerazioni su un fatto di cronaca: femminicidio a Brescia

Lei si chiamava Manuela Bailo, lui Fabrizio Pasini. Si erano conosciuti sul posto di lavoro, un ufficio della UIL, lui quarantottennne sposato con figli, lei trentaseienne, convivente more uxorio con il suo fidanzato. I giornali non riportano come e quando iniziò la loro relazione. Da quanto dicono i giornali lei, pur essendosi lasciata con il suo fidanzato, aveva continuato a viverci assieme, presumibilmente - ma la cosa non è certa - non più more uxorio. I giornali riportano anche che lei e il sindacalista si fossero - e questo è ancora meno certo -lasciati. Secondo quel che riportano i giornali i punti salienti sono:
1)Nonostante la relazione extraconiugale, il sindacalista ha continuato a vivere, come molti mariti fedifraghi, con la sua legittima moglie e i suoi legittimi figli.
2) Nonostante, a detta del sidacalista, il Pasini e la Bailo si  fossero lasciati, si continuavano a frequentare e si incontravano. In particolare i giornali riportano che sabato 28 luglio 2018 si fossero incontrati per recuperare un di lei paio di occhiali dimenticato nella villetta della di lui madre, villetta in cui, presumibilmente, avvenivano i loro incontri amorosi. Questo sembra essere incongruente. Non c'era infatti alcun bisogno di recarsi insieme nella villetta. Lui avrebbe potuto recuperare gli occhiali e riportarglielo in ufficio. Questo dettaglio fa insospettire che il sindacalista non stia dicendo tutta la verità.

Quel che è certo è che:
3) sabato 28 luglio lui ha ammazzato lei nella villetta e poi ne ha nascosto il cadavere in una cascina abbandonata
4) Poi tranquillo, tranquillo, come se nulla fosse, è andato in vacanza in Sardegna con moglie e figli
5) Al ritorno dalle vacanze, messo alle strette dalla polizia, ha confessato il delitto e fatto ritrovare il cadavere in avanzato stato di decomposizione. Chissà perché i giornali non mancano mai, in questi casi, di evidenziare lo stato di decomposizione, che, manco a dirlo, è sempre avanzato.

Sono fermamente convinta che ognuno di noi, se si trova in una situazione ingestibile dal punto di vista emotivo, possa arrivare ad ammazzare.  Molti omicidi sono prevedibili, sono l'ultimo atto di una catena di situazioni ed episodi progressivamente sempre più drammatici ed esplosivi. Il finale sembra prevedibilissimo, ci si potrebbe facilmente sottrarre per tempo ad un destino tragico, ma i protagonisti sembrano non accorgersi dei rischi, dei pericoli della situazione in cui si sono cacciati.
Molti omicidi nascono in contesti di degrado sociale, morale e materiale. Hanno condizioni al contorno difficili, pesanti. Qui, in questo caso, non c'entra la droga, non c'entrano i soldi o interessi economici, e non si tratta neanche di due squinternati, emarginati, soggetti a scoppi di ira o altri comportamenti socialmente inaccettabili e pericolosi.
Forse c'entra una passione amorosa non corrisposta. Si tratta allora di capire chi amasse alla follia e chi invece non corrispondesse. In ogni caso, sia che lei volesse lasciarlo o, cosa che pare più probabile, il viceversa, lui ha ammazzato lei. Non si riesce neanche a capire se si sia trattato di un omicidio di impeto oppure sia stato pianificato con cura.è stato invece pianificato con cura l'occultamento del cadavere. Non mi intendo di occultamento di cadaveri, ma di sicuro l'operazione avrà richiesto un certo tempo. è stato necessario mettere il cadavere in sacchi adeguati, metterlo in macchina, trasportarlo per svariati chilometri, seppellirlo in un cascinale abbandonato, ritornare a casa. Cosa avrà raccontato alla moglie? Di sabato gli uffici dei sindacati sono normalmente chiusi, al massimo, ma non credo, sono aperti qualche ora la mattina. La cosa bella del lavoro in un sindacato è la sicurezza dell'orario di lavoro. Se l'ufficio chiude alle 14:30, alle 14:15 i dipendenti sono già pronti per uscire. Non c'è quasi nulla che richieda la necessità di fermarsi in ufficio oltre l'orario stabilito. Quel che non è stato fatto oggi può benissimo essere fatto l'indomani. Figuriamoci se c'è la necessità di lavorare il sabato sera o, a maggior ragione, la domenica. La cosa brutta del lavoro in un sindacato è la sicurezza dell'orario di lavoro. Cosa racconti a moglie e figli quando vuoi intrattenere rapporti amorosi extraconiugali? Durante l'orario di lavoro più o meno si deve lavorare e, comunque, non ci si può assentare. Rimane la possibilità di una sveltina, magari nella villetta della madre, a fine giornata di lavoro. Una sveltina può facilmente essere camuffata con una qualche scusa di traffico o di acquisti presso negozi e supermercati.  "Sono uscito dal lavoro mezzora dopo perché ho preferito archiviare subito pratiche e scartoffie varie, altrimenti era la volta buona che non si sarebbe più capito nulla. Poi mi sono fermato dal benzinaio, ho anche acquistato uno spazzolino da denti al supermercato, non puoi capire la fila che ho trovato alle casse e poi sono venuto subito a casa. Ma, andiamo su, pensi davvero che potrei tradirti con un'altra?". Una sveltina in fretta e furia non sempre è appagante e giù balle alla moglie per giustificare uscite più lunghe, magari anche di sabato o di domenica. Possibile che la moglie abbia sempre abboccato? Cosa avrà raccontato alla moglie quando ha seppellito, probabilmente di sabato o al massimo domenica, il cadavere della donna che aveva ucciso?  Possibile che abbia abboccato anche in quest'ultimo caso? Possibile che la moglie non abbia mai sospettato nulla? Forse la moglie aveva sospettato e aveva minacciato di lasciarlo se fosse venuta a conoscenza di tradimenti extraconiugali. Oppure sapeva dei tradimenti, accettava la situazione e, come si dice a Roma, abbozzava?
I giornali riportano che lei, la donna uccisa, non parlasse volentieri della sua storia. Sembra che fosse diventata gelosa e pressante. E questo fa sospettare che fosse lui a voler interrompere la relazione e invece lei non ne accettasse la fine. Per amore di lui lei aveva avuto il coraggio di lasciare il suo fidanzato con il quale già conviveva. Era troppo pretendere che anche lui lasciasse moglie e figli?
Quando una donna accetta di iniziare una relazione con un uomo sposato dovrebbe già mettere in conto che, messo alle strette, lui possa scegliere, tra lei e sua moglie e i suoi figli, la moglie e i figli. Furbizia e decoro suggeriscono ad una donna, che accetta una relazione con un uomo sposato, di agire  con descrizione, defilarsi. Il ruolo di amante non è sempre un ruolo comodo: offre molta libertà, tempo libero e comporta una serie di rinunce. Bisogna non pretendere quello che sarebbe, invece, possibile pretendere da un marito, da un compagno, da un fidanzato o anche solo da una amico. Accettare il ruolo di amante significa accettare di essere sola. Lui non c'è. Non c'è per aiutare ad appendere un quadro alla parete, per accompagnarti dal medico o per andare ad un concerto. Non c'è per nessun motivo. E non c'è neanche quando occorre stirargli le sue camicie. Grandi libertà e grandi rinunce. Intelligenza suggerisce di evitare di innamorarsi di un uomo sposato e forse Manuela ha provato a non innamorarsi e non è riuscita ad essere intelligente, furba e dotata di discrezione. 
Cosa fa una donna innamorata quando vede sfuggire l'oggetto del suo amore? Le reazioni possono essere di due tipi: o si accetta e ci si rassegna alla fine della storia o non la si accetta. Nel primo caso ci si defila, si piange in silenzio, si prova a riprendere in mano la propria vita, ci iscrive in palestra o a un corso di ballo latino-americano. Nel secondo caso si prova a fare di tutto, senza alcuna remora nell'infastidire e senza essere sfiorati dal senso del ridicolo e della misura.  Appartengo alla prima categoria. Quando mi è successo di essere lasciata mi sono ritirata in buon ordine. Non mi è mai venuto in mente di telefonare a tutte le ore del giorno e delle notte o di mandare migliaia di messaggini al telefono - tanto più che i telefonini neanche c'erano -, né di infastidire chi aveva preferito un'altra a me.  Per quanto abbia sofferto, per quanto abbia versato amarissime lacrime, ho sempre accettato la fine di una storia. 



 .  Adesso invece sembra che nessuno riesca ad accettare di essere lasciato o lasciata. Manuela forse avrà tentato il tutto per tutto e avrà innescato una serie di situazioni potenzialmente esplosive. Non era un buon motivo per ammazzarla. C'è sicuramente stato un momento in cui lui avrebbe potuto sottrarsi e non lo ha fatto. Avrebbe potuto confessare alla maglie il tradimento e chiedere perdono, avrebbe potuto evitare di uscire da solo con Manuela. Adesso Manuela ha perso la vita e lui ha perso tutto o quasi quel che aveva: ha perso la reputazione, la stima dei colleghi, il lavoro, ha messo i suoi familiari in una situazione difficilissima e forse ha perso pure l'affetto dei suoi cari, verrà processato, condannato e messo in carcere, la sua vita è oramai finita. Se questa storia ha un insegnamento esso è: evitate di mettervi in situazioni che poi non sapete gestire. è meglio saper rinunciare ad un po' di sesso e voluttà, che ritrovarsi in situazioni tragiche e senza uscita. Non tutti gli uomini riescono a tradire la propria moglie senza creare casini grossi e non tutte le donne riescono a saper essere le amanti di un uomo sposato. A me fa pena la vittima e fa pena pure l'assassino, che mi sembra tanto  il classico farfallone di mezza età voglioso di una ultima botta di giovinezza e di trasgressione, incapace di gestire la situazione in cui ci era cacciato

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