brevi frasi specchio dei nostri tempi

Internet ci dà l'impressione di poter parlare con tutto il mondo e di allargare la nostra sfera di rapporti sociali. Davanti ad un computer non si ha mai l'impressione di essere soli. C'è sempre qualcuno che la pensa come noi, qualunque cosa si pensi.
Siamo così abituati ad interagire con un computer da trovare insostenibilmente noioso scambiare quattro chiacchiere in un normale salotto. 

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    1. Ho l'impressione che in realtà si sia isolati come e, forse, più di prima. Anche prima c'era chi preferiva vivere in maniera ritirata, tra libri, hobby e collezioni varie. C'è sempre stato chi non aveva una gran vita sociale. Ogni tanto, quando la percezione della propria solitudine si faceva più pressante del solito, telefonava a qualche parente o vecchio amico. In realtà internet serve ad anestetizzare la percezione della solitudine, ma non a risolverla. I rapporti umani sono asettici e filtrati da uno schermo. non senti la voce della persona con cui si interloquisce, non si vedono i gesti, le movenze, manca tutta la comunicazione non verbale che è proprio quella più corporea e anche animalesca. La rete non ti ha in realtà permesso di uscire realmente dall'isolamento, te lo ha reso solo meno sgradevole. Vale per tutti. Non è affatto una critica nei tuoi confronti

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    2. è triste pensare alle emozioni come qualcosa che interferiscono in maniera negativa con la comunicazione. In fondo sono proprio le emozioni che vale la pena condividere

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    4. la comunicazione indiretta è esistita da quando si è inventata la scrittura. Certo comunicare a distanza con le tavolette d'argilla non doveva essere il massimo della praticità, ma i rapporti epistolari esistono da migliaia di anni. Non è la stessa cosa di un forum e neanche ci somiglia più di tanto se non nel fatto di avere il tempo per filtrare la risposta e trovare l'espressione che meglio di adatta ad esprimere il tuo pensiero. Però ridurre la comunicazione e le relazioni personali al solo scambio dialettico di tipo intellettuale filosofico è una approssimazione eccessiva. Non è che ci sia sempre bisogno di dimostrare e argomentare le proprie posizioni ideologiche o filosofiche. A volte si parla anche per raccontarsi. Si parla perchè si vogliono condividere sensazioni, emozioni, si parla per raccontare un episodio, un'esperienza. Detesto chi in rete si mette a piagnucolare sui casi personali, però un amico in carne ed ossa con cui ridere o piangere ogni tanto ci vuole pure, ma la necessità di un amico vero è anestetizzata da dialoghi a distanza.

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  2. Posso essere d'accordo se mi metto nei panni di chi parla. Purtroppo vengo scelta spesso per ascoltare (o fingere di farlo, meglio). Ecco, da questa prospettiva la comunicazione non verbale mi viene, almeno lei, risparmiata.

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  3. praticamente ti vomitano addosso le loro farneticazioni e tu non puoi manco controbattere? ma chi frequenti?

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    1. Quel che passa il convento. Pero' che "la gente" sia incline al parlare piu' che all'ascoltare a me pare piuttosto evidente. E non e' che tuttituttitutti abbiano poi da condividere chissa' quali esperienze. Io mi stufo presto, forse dovrei investire piu' tempo in chiacchiere invece di cercare la via di fuga appena mi sembra di annusare la noia.

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    2. in realtà ha la gente ha tantissime esperienze interessanti solo che non sono mai quelle che ama raccontare

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    3. Le raccontano eccome. Nell'anonimato dei forum. Dove tutti stanno in silenzio, dove chi ascolta lo fa davvero, e chi non ascolta non passa per maleducato.

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    4. la parte delle persone che mi interessa di più è quel che non dice. non si raccontano le piccole quisquilie quotidiane, non trova mai spazio il racconto di giornate anonime, non grigie, già il grigiore le qualificherebbe come noiose oppure cupe. mi piace intuire lo sciabordio operoso e denso di giornate che incollate tra di loro formano il tessuto di una vita.
      la gente racconta di grandi amori, di grandi affanni, di grandi dolori, di grandi affanni e non c'è niente di più noioso e fastidioso di qualcuno che crede di essere l'unico ad aver gioito di quel l'ha fatto gioire o di aver sofferto di quel che l'ha fatto soffrire. i grandi amori, come i grandi dolori, come le grandi seccature sono invece - quelli sì - tutti uguali. tutti i grandi dolori si somigliano, tutti i grandi amori si somigliano. quel che è invece patrimonio peculiare di ogni singolo essere umano è quel che quell'essere umano fa nei giorni che non sono né particolarmente gioiosi o dolorosi o noiosi. è nei giorni che sembrano non avere niente di memorabile che si racchiude il sapore di una vita.
      e non importa se mi capisco da sola

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  4. Ti sembra che i "densi convenevoli" non vengano scambiati abbastanza? Ma la colpa non e' del computer. Dipende dal fatto (forse) che siamo drogati di surrogati di emozioni. Ha fatto molto la tv, ma pure i libri, prima. Il grigiore emoziona come un'inerzia nell'attesa di qualche shock. E questa attesa si cerca di riempirla. Con internet si puo' ottimizzare ... tutto.

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    1. internet permette di entrare in contatto con persone che mai si sarebbero incontrate nella vita vera e, grazie ad internet, ogni tanto si squarcia qualche velo

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