la perdita dell'ineffabilità

ineffabile: aggettivo detto di cosa o persona che non si può esprimere con le parole, spec. riferito a sensazioni, sentimenti, giudizi favorevoli: i. gioiai. bellezza
sinonimo di indescrivibile, indicibile, inesprimibile.
Non so quando, non saprei dire come, né, tanto meno, saprei dirne il perché, ma la nostra epoca mi pare abbia perso il senso dell'ineffabile. 
Saper cogliere l'ineffabile richiede la capacità di stare in silenzio, di crearsi uno spazio interiore vuoto per essere ricettivo. Non si può essere ricettivi in mezzo a un tutto pieno di rumori, confusione, discorsi che si perdono in voci confuse.
Per essere ricettivi all'ineffabilità bisogna essere stati capaci di fare un vuoto dove prima c'era un pieno.   Il vuoto richiesto è infatti un vuoto attivo. Si tratta di costituire uno spazio interiore che sia stato precedentemente modellato da un qualche contenuto. è uno spazio che mantiene una sua memoria intrinseca priva di volume ed è proprio in quel volume lì che si manifesta l'ineffabile. L'ineffabile ha bisogno di silenzio perché per sua natura non può essere espresso a parole, ma il silenzio dell'ineffabile non è privo di suono perché è come l'eco di una musica rimasto anche dopo che la musica è cessata.
L'ineffabile si nutre di memorie sepolte a cui attinge il nostro universo simbolico che sempre più spesso risulta schiacciato e ammutolito, annientato da rumori insensati e assordanti prodotti da pietre che cozzano tra loro.  Noi spesso scambiano per voce quel che è solo fragore, vi cerchiamo dei significati. Per non fare troppa fatica seminiamo le nostre comunicazioni con emoticon sempre più invadenti. Si farebbe ancor meno fatica se si accettasse di essere fraintesi.  Forse addirittura il fraintendimento è una condizione ineludibile dell'esperienza umana. Non sempre comunicazione e espressione coincidono. Non sempre viene comunicato quel che si vorrebbe esprimere e accettare che ci sia qualcosa oltre a quel che si è colto è il primo passo verso l'ineffabile.

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